CRI TICIIE-STUDI-AN ALISI
87
Un circostanziato dettaglio di questa controversia leggesi nella Diplithérographie del La Fage a pag. 3ì2 e segg.
Martini P. Giambattista. Attestati in difesa del Signor D. Jacopo Antonio Arrighi Maestro di Cappella della Cattedrale di Cremona. (In fine): In Bologna per Lelio dalla Yolpe, 1746, in 4°. Opuscolo di sei sole carte.
Contiene quest' opuscolo un'attestato onoriflcentissimo della sonnna perizia dell' Arrighi nell' arte del contrappunto, ed è questo sottoscritto da Giacomo Ant.° Porti, da D. Giuseppe Maria Carretti, da Angelo Caroli, da Giuseppe Matteo Alberti Principe dell' Acc. de' Filarmonici, e dal Padre Gio. Battista Martini. Segue poscia un altro attestato di Guid' Antonio Chiarini, cui tien dietro Ragioni esposte dal P. Gio. Battista Martini in conformazione de' prodotti attestati. Le quali ragioni sono così conchiuse nella line dello scritto : « Da » quanto finora ho detto, resta chiaro, che il » Sig. Don Arrighi merita d'esser annoverato tra i » Professori di Musica più celebri de'nostri tempi, » e giustamente godo il posto di Mastro di Cap-» pella del Duomo di Cremona, non solamente » perchè egli è Ecclesiastico, e Sacerdote; e a » tenor de' Decreti che promulgò il grande Arci-» vescovo di Milano, e zelantissimo della disci-» pi ina Ecclesiastica S. Carlo Borromeo: Cantores, » ubi fieri potesl, Clerici sint. Concil, Mediol. » I. P. 2, de Musica & Cantoribus, ma an-» cora perchè ha in se tutte quelle parti, che » sono necessarie ad un Mastro di Cappella Ec-» clesiastico, e che lo qualificano per un uomo » eccellente nell' arte del contrappunto ; e in » fede di quanto ho esposto con tutta sincerità » e verità, ho scritta la presente di mia mano v In Bologna questo dì 6 Settembre 1716.
» Io Fr. Gio. Battista Martini Maestro di Cappella » di San Francesco in Bologna. »
Nel Voi. 35 del Carteggio Martiniano al N. 33 trovasi una lettera autografa di I). Jacopo Ant.° Arrighi al P. Martini dove rende noto il perchè gli fosse suscitata contro la guerra che diede origine ai sopraddetti attestati, e dove pure si dichiara nativo di Viadana e discepolo nel contrappunto ili 1). Giuseppe Gonelli, e del Benzeni.
— Controversia occorsa fra il P.n' Martini ed il Sig. Gio. Antonio Rieeieri per un soggetto di fuga data da questo al P.ro suddetto ; con varie opposizioni fatte dallo stesso Iliecieri, e eolle relative risposte del P.re Martini. Ms. in 4° piccolo di carte 17.
Questa polemica accadde nel Luglio del 1 '740 ; nò il P. Martini vi si mischiò collo scrivere egli stesso, giacché il presente opuscolo contiene una sola sua lettera al Rieeieri colla risposta di questo^ e tuttociò che segue e un mordace libello contri* il Rieeieri d' ignoto partigiano del P. Martini.
11 tema di fuga dato dal Rieeieri e lavorato dal P. Martini in dodici maniere di risposta è pur posseduto dalla nostra Biblioteca.
- Carteggio martiniano, tomo 83. Volume
pieno di scritti concernenti polemiche musicali, in cui veggonsi impegnati i segg. Delfini don Carlo di Terni. Morandi Pietro bolognese. Piazza (iaet.° milanese.
Talenti Nicolò.
Coccia Antonio e Maria Rosa.
Capalti Francesco.
Santini Geminiano.
Gasparini d. Quirino.
Somis Lorenzo.
Paolucci p. Giuseppe.
Somis Ignazio figlio di Gio. Battista.
Celoniat Ignazio.
Fezia Carlo.
Redi d. Tomaso (sua controversia col
p. Martini). Pitoni, Pacchioni e Tartini, collaudano la risoluzione del canone d' Ani-muccia fatta dal p. Martini.
Masini Luigi (bolognese). Discorso del dottore Luigi Masini maestro e segretario dell' Accademia Filarmonica, recitato nella grand' aula delle Scuole comunali in occasione della prima solenne dispensazione dei premj ai giovani che si.sono distinti negli studi dell'arto musica, il giorno 8 di Agosto 1806. Bologna, presso i Fratelli Masi e Comp. in 12', di pag. 23.
^lattei Saverio (napolitano). Se i Maestri di Cappella son compresi fra gli Artigiani Probole di Saverio Mattei in occasione d' una tassa di fatiche domandata dal Maestro Cordella. Napoli, 1875. Presso Giuseppe Maria Porcelli. In 8°. Opuscolo di face. 48.
Questo titolo di Probole è tratto da Demostene: il lettore troverà giustificata la scelta del titolo nel corso di questa aringa. Lo stampatore Porcelli ci fa sapere in un suo discorso a' Filarmonici posto alla pag. 3 d' aver in meno di tre settimane fatte tre edizioni di quest' aringa. L' origine di essa è dal Mattei dichiarata a car. 10 con queste parole: « Fin dal dì 7 di » Luglio dell' anno 1784 ricorse il Maestro Cor-» della nella Gran Corte, e domandò 1' onorario, » o il palmario contro il Dottor Garofalo. A sue » richieste aveva il Cordella composta la imi-» sica d' una lamentazione di Geremia, eli' ei » volea cantare nella Congregazione : ei non era » neppur iniziato nei misteri armonici, e fra le » poco buone disposizioni ad iniziarsi si notava » eli' era sordo sino al segno che non sentiva il » tuono del cembalo su di cui faticavano invano » il discepolo e il maestro. L'ingegnoso Cordella » prese il ripiego di fargli la lezione stili'organo. » .Si proccurò un organetto, e per quattro mesi » mesi faticarono a registri aperti, gridando ad » uso di energumeni Francesi, tanto, che giunsero » finalmente all' intento. Cantò il Garofalo nella » Settimana Santa dell'anno 1783 la sua lamen-» tazione, ed. intonò così bene, che parve che » ritornasse Amorevoli, Babbi, o Raalf, o altri » dei più insigni tenori. Se ne invaghì egli stesso » della sua voce, e della sua modulazione, e fin » d' allora meditò di replicarla nell' anno se-» guente, e pregò il Maestro di aggiungervi un » accompagnamento di viole, ciò che fu eseguito ; v e nell' anno 178i il musico sordo riscosse ap-» plausi maggiori. La gratitudine è rara: la