Stai consultando: 'Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna - Volume I ', Gaetano Gaspari

   

Pagina (110/449)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (110/449)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna - Volume I

Gaetano Gaspari
Libreria Romagnoli Dall'Acqua, 1890, pagine 417

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   TEORICA
   in architetture eccellenti: e nelle Musiche di quei grand' honiini che noi più stimiamo, son frequentissimi ; le quali sregolate bellezze à chi non s'auanza tropp' oltre nell'Esperienza possono esser tenute grossissime inauertenze, et errori da principianti. Potendo dunque 1' E tire m come non ben prattico nel bel comporre, benché per altro fosse esquisito, essersi in questi e altri somiglianti particolari ingannato ageuol-mente, ò sempre tenuto, e con tutte l'altre raggioni tuttauia tengo com' ó già detto , che senza alcun fondamenti) fosse formata questa Scrittura contro di me, e siccome io la tenni per cosa vana credetti sicuramente che da se stessa douesse tosto suanire e fornir seco tante mormorazioni. Mà poi che trinandomi ingannato nel mio parere, in cambio d'indebolirsi 1' ho vedute tutta uia prender forza, e non solamente essersi contentati questi miei auuer-sarij di empierne Firenze sola, ma auerne fatte vscir fuori per molti luoghi d'Italia, ne quali luoghi peruenendo non la Scrittura, ma la nouella di essa molto indistinta e contusa, non è mancato d'apprendersi in alcuno qualche dubbiezza de fatti miei. 11 perche non potendo più soffrire, costretto à difendere la reputation mia, F onor mio, le fatiche mie, doppo tanto tacere, doppo comportar tanto, mi uengo a risentire con questa scrittura. E mi son risoluto con tanto maggior animo, in quanto che per l'alianti io mi fidano solamente su le probabili congietture, nel che polena forse toccare à me l'ingannarsi, e ora da qualche tempo in qua ho saputo per certo modo alcuni particolari    # Il Une.
   » Molto Reverendo Marco da Gagliano.
   la seruitù dell'111.ino, et. E.ino Sig. Principe » di Venosa per lo spatio di uontidue anni, ai -» compaginiti) dal fauore l'attorni dall'Altezza » Serenissima di Mantoua d' auermi honorato » del carico di Maestro di Cappella della sua » serenissima Cnminerà, et ultimamente l'esser « io stato fauorito dall'Altezza Serenissima di » Toscana d' essere arrotato liei numero de suoi « valorosi Musici non vi anno ò M.r Marco » mosso à credere eli' io sia musico, vi nioue->> ranno senz' altro questi a piò notati errori, » che da giouani desiderosi il' apprendere da me » le nere regole del Contrapunto, ne vostri Ma-» drigali sono stati ritrouati e da me approuati, » mossi ila giusto sdegno preso contro di voi, » perche palesemente lacerali! il Quinto e Sesto
   » Libro de Madrigali di detto Ecc.ilio Signor » Principe tanto celebrato et ammirato, e che me » non teneui per Musico; De i quali Errori, se in » questa vostra lettera dite che si l'ormasse scrit-» tura, o se ne desse copia non solo alla città di » Fiorenza, ma à tutta Italia ancora, come Voi » solo che in quel tempo ni nioriui di voglia di » auerla, non ue la potessi cauare; e perche non » soggiungete che essendoui offerta «la vn Gentil-» huomo e Caualiere amico colonnine con molti » Madrigali, Mottetti, Messe, et altre mie fatiche » con la sua Casa insieme, mentre di ciò seco » grandemente vi doleui , affine che venendo » meco à virtuoso cimento, ni liberasti da queste » censure, non uolesti accettarla i questo non » potete negare, sì perche è noto à tutta la Città, » si perche mi vien detto che sete persona ili » buona conscìenza ; Mi ricordo bene, perche non » ho del tutto perduta la memoria , che alcuni » mesi doppo tale olferta 1' andaui cercando con » graildissinia ansietà; Mà questo fu, e sia detto » in nostra pace, all' hora che a' vostri preghi » fu eonnnandato con grandissimo rigore da chi » poteva, che né meno si mostrasse, non che se » ne (lasse copia.
   » Mà se delie chiamarsi vero Musico colui che con >» molti e perfetti componimenti (per seruirnii » delle vostre parole) hà dato di se buon saggio, » come. dunque per r opere vostre, molle hi » itero, mà imperfette per esser piene d'errori •» ardite attribuirla il nome di Musico , e per le » mie benché di minor quantità, ma perfette e » buone, volete che io ne sia del tutto indegno i » bisogna darsi ad intendere Messer Marco da » Gagliano che vai più vn buon Madrigale che » cento Madrigalesse. Non consiste 1' esser Ec-» celiente nella Medicina nell'auer quantità d'In-» fermi, e per l'ignoranza e mala cura storpiarli » ò farli morire, ma nel sapere bene applicare » i rimedij, e con essi ridurli alla pristina sanità, » il che non si può fare con la sola prattica e » senza Teorica, perche la sola prattica spesse » uolte è caggione che si faccino grauissimi errori, >> si come è interuenuto à Voi che sete alquanto » prattico, e niente Teorico. Non escono simil-» niente delle Regole e' misure i buoni arehitet-» tori, e però nell'opere loro non trouerete mai » capricci . quali noi chiamate sregolate l.el-» lezzo : Guardate Messer Marco che non ni siate » stato dato ad intendere, come à poco esperto in » tale professione, che sia intentione di buon ar-» chitetto quella che è di semplice muratore. » Orsù fate capitale di questo mio auuertiniento. » acciò non incorriate di nuouo in così fatti inan-» camenti, e camminate per 1' auuenire per la » strada coniniune delle Regole, e d'odiatemi che » farete assai se per quella 11011 inciamperete; e » non ni curate di metter alla stampa, perche >> l'opere nostre (come ognuno da questo spartito » può giudicare) meritano più tosto di star sepolte » nelle tenebre che ili goder la luce.
   » E perche conosciate che queste censure non sono >> cose vane, e che siano per mancami fra le » mani, le stampo à vostra requisitione, e pria » ha rei sodisfatto al nostro desiderio in questa » maniera se prima me l'auessi accennato. Quali -» manterrò à Voi et à vostri Seguaci in eterno, » che sono nere e reali, e in mia assenza suppli-» l'anno per me i miei adherenti , quali ancora » con la scorta delle buone regole ni faranno co-» noscere (pianto siate trainato dal dritto sen->> tiero, e ni indrizzeranno con i loro aininae->> stranienti alla perfezione. Spero che subito che » l'aurete bene esaminata muterete pensiero, e » non sarete del medesimo humore, come troppo >> arrogante- mente ni vantate. E con esse ancora » stampo questo mio Madrigale, acciò studiandolo » possiate uenire in cognitione , quali siano le regolate bellezze, e imparare la tela, l'intrec-» ciatura, e il buon vso delle corde l'orasliero