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Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna - Volume I

Gaetano Gaspari
Libreria Romagnoli Dall'Acqua, 1890, pagine 417

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CRITIC IT E-STUDI-ANALISI
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   falso. Si rome è falso ancora che il Melone copiasse due volte dall' originale del Bottrigaro questo Dialogo per mandarlo à Venetia; ritrouan-dosi in casa de gì' Ileredi del Melone due di quelle prime abbozature, che si fanno nel principio, quando si incomincia à far tessitura di qualche opera, et sono di man propria del Melone scritte. Argomento chiarissimo, che questo Dialogo è fatica del Melone, et non del Bottrigaro. Et se il Bottrigaro hauesse fatto questo Dialogo (il che non è vero) perchè non lo fece stampar egli istesso la prima volta, ma sotto '1 nome di Alemanno Benelli lo lasciò vscire al Mondo ? Et se lo concesse all'Amico per gratificarlo, perche subito morto l'Amico, dal quale ha havuto tanto ossequio, et tanta seruitù, per levarle 1'honore lo ha lasciato publicare sotto '1 suo nome ? perchè stare il Bottrigaro dietro alla Tauola per sentire ciò che il Mondo dice di cosi fatta attiene i Non per altro se non perche sa che questa è fatica, et facitura del Meloni, et non sua. Chi poi habbi fatto quelle tante tradottioni che altri raccontano ; nel parere mio intorno alli tetracordi llarmonici, in difesa del Patritio, lo farò sapere al Mondo. In tanto state sani, et amatemi, che. presto vr darò qualche cosa di nouo che vi sarà di contento et vtile insieme.
   Il Cav. Bottrigari nel 1599 colle stampe di Bologna erasi manifestato per vero autore del Desiderio. Ma siccome l'Artusi dopo la morte d'Annibale Meloni avea potuto impossessarsi di tutti i manoscritti rinvenuti fra le robe d'esso Meloni, e passati in mano degli eredi di lui, cosi ritenne per fermo che que' manoscritti fosser parto dell' ingegno del defunto Meloni, anziché mere copie (quali eran veramente) delle opere che andava tratto tratto componendo il Cav. Bottrigari. Da ciò provenne che vedendo l'Artusi fra quelle carte che ritrovò presso gli eredi d'Annibale, oltre diversi altri lavori del Bottrigari, quello ancora intitolato il Desiderio, nò in veruno di que' manoscritti veggendo apposto il nome dell'autore, si incocciò in sostenere esser quell'opere uscite dalla mente del Meloni; facendo imprimere ciò che in questa scheda abbiamo trascritto. Offeso, e a gran ragione, il Bottrigari dell'operato dall' Artusi, scrisse subito una Lettera apologetica sotto il fìnto nome di Federico Verdicelli. Por rotai lettera del Bottrigari non cangiò avviso l'Artusi, o almeno sdegnò di disdirsi pubblicamente; ma ad ogni modo essa impedì che l'Artusi desse in luce come suoi proprii parti i lavori musicali rinvenuti fralle carte del Meloni, ciocché senza dubbio avrebbe effettuato se il predetto Cavaliere non se ne fosse in quell'Apologia dichiarato autore, asseverando che non per altra causa vedeansi i suoi proprii scritti appresso gli eredi del Meloni, se non perchè questi era solito di copiare per maggior sua istruzione tutto quello che sulla musica esso Bottrigari andava tuttodì producendo.
   Durò il rancore dell'Artusi per lunga pozza, nò ci è noto se fra lui e il Bottrigari accadesse mai rappacificazione. Ciò è palese dalla insolente dedicatoria premessa alla Seconda Varie delle imperfezioni della )nodvrna musica stampate del 1003, dal Discorso a.' Lettori e dalle Considerazioni musicali poste nel fìne di detto volume, dove l'Artusi sfoga tutta la sua bile contro del Bottrigari, siccome poco cortese erasi dimostrato verso del Monteverdi nelle prime 50 pagine del libro medesimo.
   Non si creda quest' edizione del Desiderio un' intera ristampa di tutto il Dialogo. Come del 1599 alla prima impressione dell'Annidino si levarono le sei carte con che cominciava l'opera sostituendone delle altre con frontispizio nuovo, dedicazione, avviso, ecc. conservando nel resto i fogli
   della stampa veneta del 159i ; lo stesso in questa si praticò dall'Artusi, che tolse le prime sei carte dell' edizione originale, e ne sostituì otto, conservando da pag. l sino al fine la stessa stampa dell' Amadino del 1594. In capo poi delle pagine dov'era impresso Alemanno Benelli, fece l'Artusi incollare un cartino dove invece si vede stampato Il Desiderio. Dialogo — Di Annibale Melone.
   Bottrigari cav. Ercole. Il Melone, Discorso Armonico del M. 111. Sig. Cavaliere Hercole Bottrigaro, et il Melone Secondo, Considerationi musicali del medesimo sopra un Discorso di M. (Landolfo Sigonio intorno à Madrigali et à Libri dell'Antica Musica ridutta alla moderna Prattica di D. Nicola Vicentino. E nel fine esso Discorso del Si-gonio. In Ferrara, appresso Vittorio Baldini, Stampatore Camerale, 1602, in 4° (col ritratto del Bottrigari in legno). Comincia il libro con sei carte non numerate, poi facc. 41 con appresso una carta non numerata contenente la Tavola. Segue con nuovo frontespizio il Melone 'Secondo che ha facc. 39 e in fine due altre carte per VErrata7 Registro e Data.
   La dedicatoria al Conte Francesco di Gambara è di Lorenzo Righetti discepolo in musica di Annibale Meloni, che di quel tempo (8 di Ottobre 1002) avea cessato di vivere. Il Righetti avea trovati questi due Discorsi del Bottrigari fra alcuni scritti «lei Meloni, cui già erano stati indirizzati dal nostro Cavaliere ; ed anzi ei li compose a richiesta e per compiacer»; al detto Melone suo confldentissimo, come altrove da noi s'annotò.
   Ripetiam qui che Annibale Meloni solca trar copia di tutto quanto uscla dalla penna del Bottrigari in fatto di Musica ; e appunto perciò oggi conservaci manoscritte diverse opere del nostro autore tanto al Liceo che nella Biblioteca dell' Instituto, che a prima giunta sembrano codici duplicati degli stessi trattati, ma che facendone diligente confronto si scorge taluno autografo del Bottrigari, e tulaltro copiato per mano del Melone.
   Perchè il libro sia compito non dee mancare II Melone secondo, ovcro, Considerationi del M. 111. Sig. Cavaliere Hercole Bottrigari intorno al Disborso di M. Gandolfo Sigonio sopra i Madrigali, et i Libri delV Antica Musica ridutta alla moderna prattica da D. Nicola vicentino. Al M. Mag. M. Anniballe Melone Decano de' Musici ordinario delV Illustriss. signoria di Bologna. Et insiem1 esso Discorso del sigonio, nel fine, in Ferrara, appresso Vittorio Baldini, stampatore camerale, 1602. Questo Secondo Me-lone (già annunciato nel titolo riferito di sopra) ha apposito frontespizio, e nuova numerazione di pagine, benché per altro proseguano le segnature de' quaderni da alcune carte della F sino alla L.
   Inoltre, dopo la pag. 38, deve trovarsi la musica a quattro voci del Sonetto del Petrarca II cantar novo, e U pianger de gli augelli, lavoro del Bottrigari medesimo, che da giovane dilettossi del comporre, e il cui maestro fu il bolognese Bartolomeo Spuntone.
   Brancoli Osare. Della musica moderna. Memoria recitata alla R. Accademia lucchese la sera del 21 Maggio 1829 dal-