Stai consultando: 'Per la biografia di Giovanni Boccaccio ', Francesco Torraca

   

Pagina (374/434)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (374/434)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   - 375 —
   lazioni aritmetiche, le stelle consideri poste nel frisseo Ani-mone, nel Tauro, e nella gemina prole di Leda; più oltre vedendo il tropico del Cancro, e la bocca del nemeo violento Leone con Elle a tergo; di qui, con avido sguardo, l'equinoziale passando, vedi la Lira, e più sicuro di Fetonte battendo l'arso sentiero, miri l'animale mandato da Pal-lade contro Orione, e- Chirone, seguitato dalla madre Amal-tea, dalla prole troiana, da' due Pesci; e quindi molte altre figure poste sotto climi diversi osservi con limpida vista.
   Te, dunque, o carissimo, di tanto dilettevoli cose, e l'animo tanto allettanti, occupato, se te lo ricordi, conobbi, e tua mercè fui di sì gran dolcezza partecipe teco, ed anche diventai tuo amico. In così alto mistero, in così dilettevole e sacro studio, noi la somma provvidenza congiunse, i quali uguaglianza dell'animo uni, unisce, e sempre unirà.
   Già fatto .perito in sì mirabile scienza, ti vidi la sapienza visitar dell'altissimo poeta Marone; ed all'impulso di Citerea, modulando Calliope, cantavi i soavissimi versi d'Ovidio; e Lucano e Stazio, guerre crudeli dicenti, in tuono ferocissimo recitavi, unendo a questi le prose di Sallustio e di Tito Livio chiaro scrittore de' fatti romani. Quindi anelante a Cirra, libri di filosofia e di sacri ragionari cercavi, e debitamente osservando religione e culto degli Dei, la loro grazia bramavi, senza pari laudando gli studi e la vita pacifica e queta; cose tutte che dilettavano l'animo amico, ed in esso la brama di studiare accrescevano. Ma come allora che, nel moto improvviso di vapore acceso nell'aere, l'occhio vedendo il limpido cielo, sicuro l'ammira, così il mio cuore in pace riposava pensando di te le cose premesse; di maraviglia mi riempii quando, d'un tratto, un giorno t'udii guerrièro, ed oh! esclamando, misi fuora luttuosi sospiri. Infatti, un tale narrava come fortuna mutatrice delle cose mondane, invidiando la felicità de' Marrensi, dall'auge delle volubil sua ruota volendoli in un angolo della terra precipitare, mosse civili discordie, ed oppose loro in armi furibonde i Gatti; per lo che la terra di Barletta divise in fazioni, dove allora dimorando tu, preso da sdegno contro i Gatti, od in amicizia legato co' Marrensi, non so, ma so bene che la parte di questi a tuo potere aiutasti. Infatti, unendoti a loro, tanto feroce, com'è la fama, e d'ogni pietà casso operavi, che non godevi di andare ai nemici se non per vie bagnate di sangue, ed ivi, dando crudeli consigli, stimo-