Stai consultando: 'Per la biografia di Giovanni Boccaccio ', Francesco Torraca

   

Pagina (373/434)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (373/434)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   - 374 —
   le selve delle dizioni in pratica passeggiavi, gli aspetti loro, che modi delle significazioni appelliamo, per cui sono vicendevolmente connesse, e gli accenti considerando: c la Dialettica, se non m'inganno, imitavi, cercando le cose non complesse, e... degli scorrevoli sillogismi i vari modi «conoscere ti affaticavi. Or mentre pe' generi diversi del dire della Retorica con ingegnosa arma passeggiavi, il fervido iimor di guadagno dei tuoi, dal pio seno di Rachele a quello «Sì Lia, contro tua voglia, ti trasportò. Ah cecità delle menti umane! Ah cupidigia insaziabile d'ammassar monti d'oro, ne' quali costringete ad offuscarsi la serenità della mente, ritraendola dall'eterne delizie in cui dal primo Motore è creata, per imbrattarla nelle cose mondane, mortali e caduche! Ma in te che cosa n'avvenne? I doni magnifici di Giunone non valsero a togliere a Pallade i suoi diritti, una volta che la margarita preziosa della scienza scopristi; quantunque in mantello da mercatante, i sacri studi tu seguitavi, e l'acque del fonte eliconio di nascosto più avidamente gustavi, al tuo palato più che in aperto allora gradite. E perchè ad età più forte eri giunto, de' numeri pari e dispari della Aritmetica appreso il valore, la voluttuosa Musica seguitavi, e giunto a conoscere come natura impieghi ne' volti degli uomini le triformi sue forze, ciò sono metrica, ritmica ed armonica, le figure della Geometria miravi, le diverse misure sue, con istudio intenso, ricercando.
   Di qui adunque sei trasferito agli Astri; esamini degli erranti splendori la circolazione, e le stelle; lì di Cinzia i moti vari al tuo intelletto si mostrano, e come essa, deposti i corni, prenda figura di cerchio, non ignorandone lo scemare e le molteplici forze. Di Stilbone lì vedi le regioni a chiunque vi entra concordi; poi a' raggi della casa di Cite-rea scintillanti di fervido amore ne sali, e per conseguenza penetri nel regno lucido del figliuolo del grande Iperione, dove osservi gli effetti di lui signor delle stelle. Ma di questo non sazio, assalti il campo del belligero Marte, e la causa ricerchi del rubicondo colore; ed entrando nel palagio del re dell'argentea etade, ammirando ne odi i moderati giudizi. Di lì rintracciando gli antri dell'esiliato padre, lasciato quello inerte da parte, pieghi verso il nido di Leda, cui vedi su' poli settentrionale ed australe piantato. Ammiri il diritto equinoziale e il curvo zodiaco, e non senza calco-