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tuperio della sua viltà ricredente della sua bestialità, mostrandole che tutti gli uomini non sono da dovere essere scherniti ad un modo ; che ella vorrebbe così bene essere digiuna d'avermi mai veduto, come io abbia disiderato, o disidero d'esser digiuno d'avere veduta lei. Ora io non so, se animo non si muta, la nostra città avrà un buon tempo poco che cantare altro che delle sue miserie o cattività: senza che io m'ingegnerò. con più perpetuo verso, testimonianza delle sue malvage « disoneste opere lasciare a' futuri.
Risvegliato adunque e tutto di sudor bagnato trovandomi, non altramenti che sieno gli uomini faticati, o che se col vero ¦corpo la montagna salita avessi, che nel sogno mi parve salire. maravigliatomi forte, sopra le vedute cose cominciai a pensare; e mentre meco ad una ad una ripetendo l'andava, ed esaminando se possibile fosse così esser il vero, come mi pareva avere udito, assai ne credetti verissime: come che poi quelle, che per me allora conoscere non potei, da altrui poi informatomene, essere non meno vere che l'altre trovai. Per la qual cosa, non altrimenti che spirato da Dio, a dovere con effetto della misera valle uscire, mi disposi ; e veggendo già il sole esser levato sopra la terra, levatomi, agli amici, co' quali nelle mie afflizioni consolar mi solea, andatomene, ogni cosa veduta e udita, per ordine raccontai. Li quali ottimamente esponendomi ogni particella del sogno, nella mia disposizione medesima tutti concorrere gli trovai : perchè sì per li loro conforti, e sì per lo conoscimento, che in pirte m'era tornato migliore, al tutto al dipartir dal nefario amore della scellerata femmina mi disposi. Alla quale disposizione fu la divina grazia sì favoie-vole che, infra pochi dì. la perduta libertà racquistai; e come io mi soleva, così sono mio; grazie e lode n'abbia colui, che fatto l'ha. E senza fallo, se tempo mi fìa conceduto, io spero sì con parole gastigar colei, che, vilissima cosa essendo, altrui schernir co' suoi amanti presume, che mai lettera non mostrerà, che mandata le sia, che della mia e del mio nome, con dolore e con vergogna, non si ricordi ; e voi vi rimanete con Dio.
Piccola mia operetta, venuto è il tuo fine, e da dare è ornai riposo alla mano; e perciò ingegneràti d'essere utile a coloro, e massimamente a' giovani, i quali con gli occhi chiusi, per