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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   E certo, quanto quelle donne, alle quali ella m'ha mostrato, sieno state e sieno oneste, e io e altri il sappiamo: perchè ella, siccome comprender se ne dee, come il suo amante tra gli uomini, così ella tra le femmine di me favoleggia. Ahi disonesta cosa e sconvenevole, che uomo, lasciamo star gentile, che non mi tengo, ma sempremai co' valenti uomini usato e cresciuto, e delle cose del mondo, avvegnaché non pienamente, ma assai convenevolmente informato, sia da una femmina, a guisa d'un matto, ora col muso, ora col dito all'altre femmine mostrato! Io dirò il vero, questo m'indusse a tanta indignazion d'animo, che io fui alcuna volta assai vicino ad usar parole, che poco onor di lei sarebbono state: ma pure alcuna scintilletta di ragióne dimostrandomi che molto maggiore vergogna a me, ciò facendo, acquisterei, che a lei; da tale impresa non poco ma molto turbato mi ritenne, e a quella ira. e disordinato appetito, di che tu mi domandi, m'indusse.
   Lo spirito allora, nella vista mostrando d'avere assai bene le mie parole raccolte, e l'intenzione di quelle, seco non so che dicendo, alquanto, avanti che alcuna cosa, che io intendessi,, dicesse, soprastette pensoso; poi a me rivolto, con voce assai mansueta cominciò a parlare, dicendo: E come tu t'innamorasti, e di cui, e '1 perchè, e la cagione della tua disperazione, assai bene mi credo dalle tue parole aver compreso. Ora voglio io che grave non ti sia, se alquanto in servigio della tua medesima salute, e forse dell'altrui, io teco mi distendo a ragionare, primieramente da te cominciando, perchè del tuo errore fosti tu stesso principio; e da questo verremo a dire di colei, della quale tu, mal conoscendola, follemente t'innamorasti; e ultimamente, se tempo ne fia prestato, alcuna cosa diremo sopra le cagioni, che a te tanto cruccio recarono, che quasi te a te stesso feceno uscir di mente. E cominciando da quello, che premesso abbiamo, dico che assai cagioni giustamente possono me e ogni altro muovere a doverti riprendere; ma acciocché tutte non si vadano ricercando, per fare il ragionamento minore, due solamente m'aggrada toccarne: l'una è la tua età, la seconda sono gli tuoi studi; delle quali ciascuna per se, e amendue insieme ti dovevano render cauto e guardingo dagli amorosi lacciuoli; e primieramente la tua età, per la quale, se le tempie già bianche, e la canuta barba non ini ingannano, tu dovresti avere li costumi del mondo, fuor delle fasce già sono degli anni quaranta, e già venticinque comin-