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•coni' io seppi il meglio, la feci certa : nè poi sentii nè per sua lettera, nè per ambasciata, quello, che di ciò, che io scritto l'avea, le paresse. Allora lo spirito disse : Se più avanti in questo amore non è stato, che cagione te induceva il dì trapassato, con tante lagrime, con tanto dolore sì ferventemente per questo a disiderar di morire ? Al quale io risposi : Forse ehe il tacere sarebbe più onesto; ma non potendolti negare, poi ne domandi, tei pur dirò. Due cose erano quelle, che quasi ad estrema disperazione m'aveano condotto : l'una fu il ravvedermi, che là dov' io alcun sentimento aver credeva, quasi una bestia senza intelletto m'avvidi eh' io era ; e certo questo non è da turbarsene poco, avendo riguardo che io la maggior parte della mia vita abbi spesa in dover qualche cosa sapere; e poi, quando il bisogno viene, trovarmi non saper nulla. L'altra fu il modo tenuto da lei in far palese ad altrui che io di lei fossi innamorato; e in questo più volte crudele e pessima femmina la chiamai. Nella prima cosa, mi trovai io in più modi stoltamente avere adoperato, e massimamente in creder troppo di leggieri così alte cose d'una femmina, come colui raccontava, senza altro vederne : e appresso per quelle, senza vedere nè dove, nè come, ne' lacciuoli d'amóre incapestrarmi, e nelle mani d'una femmina dar legata la mia libertà, e sottoposta la mia ragione; e l'anima, che, con questa accompagnata. solea esser donna, senza, esser divenuta vilissima serva : delle quali cose non tu, nè altri dirà, che da dolersi non sia inflno alla morte. Nella seconda, essa ha, secondo che mi pare, in assai cose fallato, e assai chiaramente mostrò colui mentir per la gola, che sì ampiamente delle sue esimie virtù, meco parlando, si distese : perciocché, secondo che a me pare aver compieso, uno, il quale non perch'e'sia, ma perchè li pare essere. i suoi vicini chiamano il secondo Ansalone, è da lei amato, al quale essa, per più farlisi cara, ha le mie lettere palesate. e con lui insieme, a guisa d'un beccone, schernito. Senza che, colui, di me facendo una favola, già con alcuno per lo modo, che più gli è piaciuto, n'ha parlato; senza che esso, come io son qui per più largo spazio aver di favellare, fu colui, che la risposta alla mia lettera, della quale davanti ti dissi, mi fece fare; e oltre a questo, secondo che i miei occhi medesimi m' hanno fatto vedere, m' ha ella, sogghignando, a piti altre mostrato, come io avviso, dicendo : Vedi tu quello scioccone? Egli è '1 mio vago: vedi se io mi posso tener beata!
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