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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Societą Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   'ion facendo, m'č di questa noia cagione, e con questo mi ci mena, e con questo mi ci tiene. Questa non č ragione ch'abbia alcun valore. Forse che non le piaci tu: come vuo' tu che alcuno ami quello che non gli piace? Dunque se tu ti se' messo ad amar persona, a cui tu non piaci, non č, se mal te ne viene, colpa della persona amata, anzi č tua, che sapesti male eleggere: dunque se per non essere amato ti duoli, te ne se' tu stesso cagione: e perchč apponi tu ad alcuno quello, che tu medesimo t'hai fatto, e ti fai? E certo per lo averli tu stesso offeso, meriteresti tu appo giusto giudice ogni grave penitenzia: ma perciocch'ella non č quella, che al tuo conforto bisogna, anzi sarebbe uno aggiugnere di pena sopra pena, non č ora da andar cercando questa giustizia; ma veggiamo, se tu in te stesso incrudelisci, quel che tu avrai fatto. Ciņ che l'uomo fa, o per piacere a sč stesso, o per piacere ad altrui, o per piacere a sč e ad altrui, il fa, o per lo suo contrario. Ma veggiamo se quello, a che la tua bestialitą ti reca, č tuo piacere o dispiacere. Che egli non sia tuo piacere, assai manifestamente appare, perciocché s'e' ti piacesse, tu non te ne rammaricheresti, nč ne piangeresti come tu fai. Resta dunque a vedere se questo tuo dispiacere č piacere, o dispiacere d'altrui. Nč d'altrui č ora da cercare, se non di quella donna, per cui tu a ciņ ti conduci, la quale senza dubbio o ella t'ama, o ella t'ha in odio, o egli non č nč l'uno nč l'altro. Se ella t'ama, senza niuno dubbio la tua afflizione l'č noiosa e dispiacevole: or non sa' tu che, per far noia e dispiacere ad altrui, non s'acquista nč si mantiene amore, anzi odio e nimistą? Non pare che tu abbi tanto caro l'amore di questa donna, quanto tu vuogli mostrare, se tu con tanta animositą fai quello, che le dispiace, e disideri di far peggio. Se ella t'ha in odio, se tu non se' del tutto fuori di te, assai apertamente conoscer dei, niuna cosa poter fare, che pił le piaccia, che lo impiccarti per la gola il pił tosto che tu puoi. E non vedi tu tutto '1 giorno le persone che hanno alcuno in odio, per diradicarlo e levarlo di terra, mettere le lor cose e la propria vita in avventura, contra le leggi umane e divine adoperando? E tanto di letizia, e di piacer prendono, quanto di tristizia e di miseria sentono in cui hanno in odio. Tu dunque, piangendo, attristandoti, e rammaricandoli, sommo piacere fai a questa tua nimica. E chi sono quelli, se non i bestiali, che a' loro nimici di piacere si dilettino? Se ella nč t'ama, nč t'ha in odio, nč di te