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concio l'Apostolo, abbondare e necessità sofferire ; e per ciò a niun caglia più di me che a me. Quegli che queste cose così non essere state dicono, avrei molto caro che essi recassero gli originali, li quali, se a quel che io scrivo discordanti fossero, giusta direi la loro riprensione, e d'amendar me stesso m'ingegnerei; ma infino che altro che parole non apparisce, io gli lascerò con la loro opinione, seguitando la mia, di loro dicendo quello che essi di me dicono. E volendo per cjuesta volta assai aver risposto, dico che dallo aiuto e di Dio e dal ¦vostro, gentilissime donne, nel quale io spero, armato, e di buona pazienza, con esso procederò avanti dando le spalle a questo vento, e lasciandol soffiare : per ciò che io non veggio che di me altro possa avvenire, che quello che della minuta polvere avviene, la quale, spirante turbo, o egli di terra non la muove, o, se la muove, la porta in alto, e spesse volte sopra le teste degli uomini, sopra le corone dei Re e degli Imperatori, e talvolta sopra gli alti palagi e sopra le eccelse torri la lascia ; delle quali se ella cade, più giù andar non può che il luogo onde levata fu. E se mai con tutta la mia forza a dovervi in cosa alcuna compiacere mi disposi, ora più che mai mi vi disporrò: per ciò che io conosco che altra cosa dir non potrà alcun con ragione, se non che gli altri et io, che vi amiamo, naturalmente operiamo. Alle cui leggi, cioè della natura, voler contaslare, troppe gran forze bisognano, e spesse volte non solamente in vano, ma con grandissimo danno del faticante s'adoperano. Le quali forze io confesso che io non l'ho, nè d'averle desidero in questo; e se io l'avessi, più tosto ad altrui le presterei che io per me l'adoperassi. Per che tac-ciansi i morditori, e se essi riscaldar non si possono, assiderati si vivano, e ne' lor diletti, anzi appetiti corrotti standosi, me nel mio, questa brieve vita che posta n'è, lascino stare. Ma da ritornare è, per ciò che assai vagati siamo, o belle donne, là onde ci dipartimmo, e l'ordine cominciato seguire.
Dal Corbaccio.
Non è ancora molto tempo passato, che, ritrovandomi solo nella mia camera, la quale è veramente sola testimonia delle mie lagrime, de' sospiri, e de' rammarichìi, siccome assai volte davanti avea fatto, m'avvenne ch'io fortissimamente sopra