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•stanti gli antichi uomini a riguardare, i cari giovani, prese le donne per le delicate mani, e danzando, con altissime voci cantano i loro amori: ed in cotal guisa, con quante maniere di gioia si possono divisare, la calda parte del giorno trapassano. E poi che '1 sole ha cominciato a dare più tiepidi li suoi raggi, •si veggono quivi venire gli onorevoli principi del nostro au-sonico regno, in quell'abito che alla loro magnificenza si richiede; i quali, poiché alquanto hanno e la bellezza delle donne, e le loro danze considerate, quelle commendando, quasi con tutti i giovani così cavalieri come donzelli partendosi, dopo non lungo spazio, in abito tutto al primo contrario, con grandissima comitiva ritornano. Qual lingua sì d'eloquenza splendida, o si di vocaboli eccellenti feconda sarebbe quella, che interamente potesse i nobili abiti e di varietà pieni narrare? Non il greco Omero, non il latino Virgilio, i quali tanti riti di -Greci, di Troiani, e d'Italici già ne' loro versi descrissero. Lievemente adunque a comparazion del vero m'ingegnerò di farne alcuna particella, a quelle che veduti non gli hanno, palese: e ciò non fìa nella presente materia dimostralo invano; anzi si potrà per le savie comprender la mia tristizia, oltre a quella d'ogni altra donna preterita e presente, esser continova, poi la dignità di tante e di sì eccelse cose vedute non l'hanno potuta interrompere con alcun lieto mezzo. Dico adunque, al proposito ritornando, che li nostri principi, sopra cavalli tanto nel correre veloci, che non che gli altri animali, ma i venti medesimi, qualunque più si crede festino, di dietro correndo si lascerìano, vengono, la cui giovanetta età, la speciosa bellezza, e la virtù spettabile d'essi, graziosi gli rende oltre modo a' riguardanti. Essi di porpora e di drappi, dalle indiane mani tessuti con lavori di vari colori, e d'oro intermisti. ed oltre a ciò soprapposti di perle, e di care pietre vestiti, ed i cavalli -coperti appariscono; de' quali i biondi crini penduli sopra i candidissimi omeri, da sottiletto cerchiello d'oro, o da ghirlandata di fronde novelle sono sopra la testa ristretti. Quindi la sinistra un leggerissimo scudo, e la destra mano arma una lancia, ed, al suono delle tostàne trombe, l'uno appresso l'altro, e seguiti da molti, tutti in cotal abito cominciano davanti le donne il giuoco loro, colui lodando più in esso, il quale con la lancia più vicino alla terra con la sua punta, e meglio chiuso sotto lo scudo, senza muoversi sconciamente, dimora correndo sopra il cavallo. A queste così fatte feste, ed a questi così pia-