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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   voce. Poiché egli cosi ebbe parlato, io misera, vinta dall'angoscioso pianto, appena potè' rispondere alcuna cosa ; ma pure sforzandomi, tremanti parole pinsi fuori della trista bocca in cotal forma: La fede alle mie orecchie promessa, e data alla mia destra mano dalla tua, fermi Giove in cielo con quello effetto che Iside fece li prieghi di Teletusa, e in terra, come io desidero e come tu chiedi, la faccia intera. — Ed accompagnato lui infino alla porta del mio palagio, volendo dire addio, subito fu la parola tolta alla mia lingua, e il cielo agli occhi,, miei. E qual succisa rosa negli aperti campi fra le verdi fronde-sentendo i solari raggi, cade perdendo il suo colore, cotal semiviva caddi nelle braccia della mia serva, e dopo non picciolo spazio, aiutata da lei fedelissima, con freddi liquori ri-vocata al tristo mondo, mi risentii ; e sperando ancora che egli alla mia porta fosse, quale il furioso toro, ricevuto il mortai colpo, furibondo si leva saltellando, cotale io stordita levandomi, appena ancora veggendo, corsi: e con le braccia aperte la mia serva abbracciai credendo prendere il mio signore, e con fioca voce e rotta dal pianto in mille parti, dissi : O anima mia, addio, — La serva tacque, conoscendo il mio errore: ma io poi, in me rivenuta e nel vero il mio aver fallato veggendo, con pena mi ritenni, che un'altra volta in simile smarrimento-non cadessi.
   Poiché l'ingannato marito vedeva le molte medicine poco' giovare, anzi niente, di me più tenero che il dovere, da me in molte nuove e diverse maniere la malinconia s'ingegnava di cacciar via, e la perduta allegrezza restituire; ma in vano le molte cose adoperava. Egli alcuna volta mi mosse cotali parole : Donna, siccome tu sai, poco di là dal piacevole monte Falerno, in mezzo dell'antica Guma e di Pozzuolo, sono le dilettevoli Baie sopra i marini liti, del sito delle quali più bello nè più piacevole non ne cuopre alcuno il cielo. Egli di monti bellissimi, tutti d'alberi vari e di viti coperti, è circondato, fra le valli de' quali niuna bestia è a cacciare abile, che in quelle non sia ; nè a quelli lontana la grandissima pianura dimora,, utile alle varie cacce de' predanti uccelli e sollazzevoli. Quivi vicine le isole Pitacusa e Nisida di conigli abbondante, e la sepoltura del gran Miseno, dante via a' regni di Plutone : quivi gli oracoli della Cumana Sibilla, il lago d'Averno, ed il Teatro-
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