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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   di te, diliberato d'andare a rivederlo, e con lui dimorare a consolazion sua alcun picciolo spazio di tempo, non sappiendo come senza te viver mi possa, di tal cosa ricordandomi, tuttavia meritamente piango. — E qui si tacque.
   Se alcuna di voi fu mai, o donne, a cui io parlo, alla quale, ferventemente amando, tale caso avvenisse, colei sola spero che possa conoscere quale allora fosse la tristizia dell'anima mia,, del suo amore già cibata, senza misura amando accesa; l'altre no, perocché, siccome per dimostrarlo ogn'altro esempio, così ogni parlare ci sarebbe scarso. Io dico sommariamente che, udendo io queste parole, l'anima mia cercò di fuggir da me, e senza dubbio credo fuggita si saria, se non che essa di colui nelle braccia che più amava si sentiva stare: ma nondimeno paurosa rimasa, e occupata da grieve doglia, lungamente mi tolse il poter dire alcuna cosa. Ma poiché per alquanto spazio si fu assuefatta a sostenere il mai piti non sentito dolore, a' miseri spiriti rendè le paurose forze, e gli occhi rigidi divenuti ebbero copia di lagrime, e la lingua di dire alcuna parola, perchè, al signor della mia vita rivolta, così dissi : 0 ultima speranza della mia niente, entrino le mie parole nella tua anima con forza di mutare il nuovo proposito, acciocché, se così m'ami come dimostri, e la tua vita e la mia cacciate non siano dal tristo mondo prima che venga il dì segnato. Tu, da pietà tirato e da amore, in dubbiò poni le cose future; ma certo, se le tue parole per addietro sono state vere, con le quali me da te essere stata amata non una volta, ma molte hai affermato, niun'altra pietà a questa dee aver potenza di poter resistere, nè mentre che io viva, altrove tirarli, ed odi perchè. Egli t'è manifesto, se tu sèguiti quel che parli, in quanto dubbio tu lasci la vita mia, la quale appena per addietro ho sostenuta quel giorno che io non t'ho potuto vedere : adunque puoi esser certo che, cessandoti tu, ogni allegrezza da me si partirà. Ed ora bastasse questo! ma chi dubita che ogni tristizia non m'abbia a sopravvenire, la quale forse, e senza forse, mi ucciderà ? Ben dèi tu oggimai conoscer quanta forza sia nelle tenere giovani a poter cosi avversi casi con forte animo sostenere. Se forse vuoi dire che io per addietro, amando saviamente e con forza, gli sostenni maggiori, certo il consento io in parte; ma la cagione era molto diversa da questa: la mia speranza posta nel mio volere mi faceva lieve quello che ora nell'altrui mi graverà. Chi mi negava, quando il disio