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creder puoi che non senza cagione amara cotanta abbondanza di lagrime spandano gli occhi miei, qualora nella memoria mi torna quello che ora in tanta gioia, con teco stando, mi tormenta, cioè solamente il pensare che di me far due non posso, siccom' io vorrei, acciocché ad Amore ed alla debita pietà ad un'ora sodisfar potessi qui dimorando, e là dove la necessità strettissima mi tira per forza, andando. Dunque non potendosi, in afflizione gravissima il mio cuore misero ne dimora, come colui che da una parte, traendolo pietà, è fuori delle tue braccia tirato, e dall'altra in quelle con somma forza da Amore ritenuto. — Queste parole m' entrarono nel misero cuore con amaritudine non mai sentita, e ancor che bene non fossero prese dall'intelletto, nondimeno, quanto più di quelle ricevevano le orecchie attente a' danni loro, tanto più in lagrime convertendosi, m'uscivano per gli occhi, lasciando nel cuore il loro effetto nemico. Questa fu la prima ora, in che
10 sentii dolori al mio piacer più nemichevoli : questa fu quell'ora, che senza modo lagrime mi fece spandere, mai prima da me simili non sparte, le quali niuna sua parola, nè conforto, di che assai era fornito, poteva ristringere. Ma poiché per lungo spazio ebbi pianto amaramente, quanto potei ancora
11 pregai che più chiaramente qual pietà il traeva delle mie braccia mi dimostrasse: onde egli, non restando però di piangere. così mi disse : La inevitabil morte, ultimo fine delle cose nostre, di più figliuoli, nuovamente me solo ha lasciato al padre mio : il quale d'anni pieno, senza sposa, solo d'alcuno fratello sollecito ai suoi conforti rimaso, senza speranza alcuna di più averne, me a consolazione di lui, il quale già sono più anni passati non vide, richiama a rivederlo. Alla qual cosa fuggire per non lasciarti, già sono più mesi, varie maniere di scuse ho trovate; ed ultimamente non accettandone alcuna, per la mia puerizia nel suo grembo teneramente allevata, per l'amor da lui verso di me continuamente portalo, per quel che a lui portar debbo, per la debita obbedienza filiale, e per qualunque altra cosa più grave puote, continuo mi scongiura che a rivederlo vada. Ed oltre a ciò, da amici e da parenti, con prieghi solenni me ne fa stimolare, dicendo alla fine sè la misera anima cacciar del corpo sconsolata, se me non rivede. Oimè, quanto sono le naturali leggi forti ! Io non ho potuto fare, nè posso, che nel molto amore che io ti porto non abbia trovato luogo questa pietà : onde, avendo in me, con licenza