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alcuno spazio ascoltai. Ma nulla delle sue voci presero le orecchie mie, benché lui in singhiozzi di gravissimo pianto affannato, e il viso parimente e il petto bagnato di lagrime conoscessi. Ohimè! quali voci sariano sufficienti ad esprimere quale in tale aspetto, la cagione ignorando, l'anima mia divenisse? E mi corsero mille pensieri per la mente in un momento, e quasi tutti terminavano in uno, cioè che egli, amando altra •donna, contra voglia dimorasse in tal modo. Le mie parole furono più volte infino alle labbra per domandarlo qual fosse la sua noia ; ma, dubitando che vergogna non gli porgesse l'esser da me trovato piagnendo, si ritraevano indietro. E similmente trassi gli occhi più volte di riguardarlo, acciò che le calde lagrime cadenti da quelli, venendo sopra di lui, non gli dessero materia di sentire che fosse da me veduto. O quanti modi, impaziente, pensai di adoperare, acciocché egli desta mi sentisse non averlo sentito, ed a niuno m'accordava! Ma ultimamente, vinta dal disio di saper la cagione del suo pianto, acciocché egli a me si volgesse, quale coloro che nei sogni o da caduta, o da bestia crudele, o da altro spaventati, subitamente pavidi si riscuotono, il sogno e il sonno ad un'ora rompendo, cotale sùbita con voce pavida mi riscossi, l'uno de' miei bracci gittando sopra i suoi omeri. E certo l'inganno ebbe luogo, perciocché egli, lasciando le lagrime, con infinita letizia subito a me si volse, e disse con voce pietosa : 0 anima mia bella, che temesti ? — Al quale io senza indugio risposi : Parevami che io ti perdessi. — Oimè ! che le mie parole, non so da che spirito pinte fuori, furono del futuro e augurio e verissime annunziatrici, siccome io ora veggio. Ma egli rispose: 0 carissima giovane, morte, e non altri, potrà che tu mi perda operare. — E a queste parole senza mezzo seguì un gran sospiro, del quale non fa si tosto da me, che de' primi pianti desiderava saper la cagione, dimandato, che abbondanti lagrime da' suoi occhi, come da due fontane, cominciarono a scaturire, e il mal rasciutto petto di lui, a bagnar con maggiore abbondanza ; e me in greve doglia e già lagrimante tenne per lungo spazio sospesa, sì l'impediva il singhiozzo del pianto, prima che alle mie molte dimande potesse rispondere. Ma poiché libero alquanto dall' impeto si sentì, con voce spesso rotta dal pianto, così mi rispose : Carissima donna e da me sopra tutte le cose amata, siccome gli effetti ti possono charamente mostrare, se i miei pianti meritano fede alcuna