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sero un soave sospiro, il quale veniva con queste parole: «E voi la mia»; se non che io, di me ricordandomi, gliele tolsi. Ma che valse? quello che non si esprimea, il cuore lo intendeva con seco, in sè ritenendo ciò che, se di fuori fosse andato, forse libera ancora sarei. Adunque, da questa ora innanzi concedendo maggiore arbitrio alli occhi miei folli, di quello, che essi erano già vaghi divenuti, li contentava ; e certo, se gl'Iddìi, li quali tirano a cogyosciuto fine tutte le cose, non m'avessero il conoscimento levato, io potevo ancora essere mia; ma. ogni considerazione all'ultimo posposta, seguitai l'appetito, e subitamente atta divenni a potere essere presa; perchè non altrimenti il fuoco sè stesso d'una parte in un'altra balestra, che una luce, per un raggio sottilissimo trascorrendo, da' suoi partendosi, percosse nelli occhi miei, nè in quelli contenta rimase, anzi, non so per quali occulte vie, subitamente al cuore penetrando, ne gìo. Il quale, nel sùbito avvenimento di quella temendo, rivocate a sè le forze esteriori, me pallida e quasi tutta freddissima lasciò; ma non fu lunga la dimoranza, chè il contrario sopravvenne, e lui, non solamente fatto fervente sentii, anzi le forze tornate nelli luoghi loro, seco uno calore arrecarono, il quale, cacciata la pallidezza, me rossissima e calda rendè come fuoco, e quello n irando onde ciò procedeva, sospirava. Nè, da quell'ora innanzi, niuno pensiero in me poteo, se non di piacerli.
In così fatti sembianti, esso, senza mutare luogo, cautis-simo riguardava, e forse, siccome esperto in più battaglie amorose, cognoscendo con quali armi si doveva la disiata preda pigliare, ciascuna ora con umiltà maggiore pietosissimo si mostrava, e pieno di amoroso disio. Oimè! quanto inganno sotto sè quella pietà nascondea, la quale, secondo che gli effetti ora dimostrano, partitasi dal cuore, ove mai poi non ritornò, fittizia si mostrò nel suo viso. Ed acciocché io non vada ogni suo atto narrando, dei quali ciascuno era pieno di maestrevole inganno, o elli che l'operasse, o li fati che '1 concedessono, in sì fatta maniera andò, che io, oltre ad ogni potere raccontare, -da sùbito ed inopinato amore mi trovai presa, ed ancora sono.
Questi, adunque, o pietosissime donne, fu colui, il quale il mio cuore con folle estimazione, tra tanti nobili, belli e valorosi giovani, quanti non solamente quivi presenti, ma eziandio in tutta la mia Partenope erano, primo ed ultimo e solo, elessi per signore della mia vita : questi fu colui, il quale io amai e