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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
prima, sia nella seconda redazione ('), si vede Pa-lemone risoluto a lasciar le selve forlivesi per seguire Fauno, come, dalla lettera a Zanobi, appare il Boccaccio in atto di far le valige per accompagnare l'Odelaffi; ma, tanto nell'egloga V, die descrive la desolazione di Napoli sotto l'oppressione di Po-lifemo (Ludovico), quanto nella VI, che canta il ritorno di Luigi di Taranto e di Giovanna dalla Provenza, si cercherebbe invano un qualunque particolare una sola impressione, da cui si potesse arguire la sua presenza in Napoli nel 1348, mentre vi accadevano i fatti in esse dipinti co' colori bucolici. Il suo «prolungato soggiorno» non durò, almeno, sino al mese di settembre del 1348? Non ignoro che, in generale, gli argomenti ex silentio meritano poca fiducia; ma, questa volta, si tratta del caso davvero singolare di uno scrittore, il quale potrebbe, se non dire, lasciar intendere: quel che vidi, scrissi, e si chiude, invece, nel più impenetrabile silenzio. Lascia pure intendere, e come, nelle egloghe Vili e XVI, ![]() |