Stai consultando: 'Per la biografia di Giovanni Boccaccio ', Francesco Torraca

   

Pagina (158/434)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (158/434)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   prima, sia nella seconda redazione ('), si vede Pa-lemone risoluto a lasciar le selve forlivesi per seguire Fauno, come, dalla lettera a Zanobi, appare il Boccaccio in atto di far le valige per accompagnare l'Odelaffi; ma, tanto nell'egloga V, die descrive la desolazione di Napoli sotto l'oppressione di Po-lifemo (Ludovico), quanto nella VI, che canta il ritorno di Luigi di Taranto e di Giovanna dalla Provenza, si cercherebbe invano un qualunque particolare una sola impressione, da cui si potesse arguire la sua presenza in Napoli nel 1348, mentre vi accadevano i fatti in esse dipinti co' colori bucolici. Il suo «prolungato soggiorno» non durò, almeno, sino al mese di settembre del 1348? Non ignoro che, in generale, gli argomenti ex silentio meritano poca fiducia; ma, questa volta, si tratta del caso davvero singolare di uno scrittore, il quale potrebbe, se non dire, lasciar intendere: quel che vidi, scrissi, e si chiude, invece, nel più impenetrabile silenzio. Lascia pure intendere, e come, nelle egloghe Vili e XVI,
   di essere stato a Napoli nel 1361 !
   *
   * *
   Si maraviglierà di sentirmi così sicuramente affermare che l'egloga VIII fu composta dopo il 1361 chi conosce gli argomenti ingegnosamente usati dal-
   « E fu il ro reputato crudele... per la morte del duca di Durazzo».
   Il Chron. Mutinense giudica « ducem Duratii plenum virtutibus»; il Uhr. Estolte riferisce che Ludovico, «evaginato gladio, propriis manibus amputavit nares duci ».
   (!) Nella prima: « Fulminìi post ire paratum sum»; nella seconda : «Cum sim post ire paratus». Forse non è senza significato la sostituzione di sim a sum.