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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   - 158 —
   innanzi, gli aveva chiesto amicamente versi e questioni ; al quale aveva egli devotamente augurato da Dio fortuna candidior; della cui madre aveva cantato la singolare bellezza nell'Amorosa Visione ('). La causa di Ludovico si confondeva nella sua mente con la causa di Carlo.
   Or, quando a Forlì, o per via, ricevette il tristissimo annunzio che il primo atto di Ludovico era stato quello di far uccidere o, peggio, di uccidere con le proprie mani il giovine, e bellissimo, e innocente « onor di Durazzo»,
   innocui Paphi foedasse cruore sidereos vultus, trunc\im et iecisse cadaver,
   costringendo la tenera moglie di lui, Maria, a fuggire
   tremebunda, manus onerala gemella prole, per umbrosam noctem magalia tentans passibus incertis; (2).
   non credo gli reggesse il cuore d'intraprendere o di continuare il viaggio (s). Di ciò mi offre buon in-, dizio il fatto che, alla fine dell'egloga III, sia nella
   (!) XLI, 13:
   Subito innanzi all'altre riguardai
   ornata quale a sna somma grandezza si convenia, pien d'amorosi rai
   esser la rara e piacevo! bellezza di Peragota, nata genitrice doll'onor di Durazzo o di sua altezza.
   (2) Ecl., XV.
   (8) La morte di Carlo di Durazzo rincrebbe anche a coloro, che
   non lo conoscevano. Racconta l'autore delle Istorie pistoiesi : « Grande
   crude tii fu tenuta che usasse lo Re d'Ungheria ne'la morte del Duca,
   da poi che egli e gli altri si fidarono di lui». E SI. Villani, I, 11: