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mandavit, visa confexione sua per processum sibi illatum du-dum, factum per comitem Berterandum dudum magistrum justitiae. quod ignis incendio cremaretur, et factum est.
Ludovico entrò in Napoli il 25 gennaio; non molti giorni dopo ve lo raggiunse l'Ordelaffi, in tempo, credo, perchè potesse assistere al supplizio di Sancia. Se il Boccaccio fosse venuto con lui, vi avrebbe assistito, e ne avrebbe serbato esatto ricordo. Supponiamo fosse giunto dopo: è mai verisimile che, dell'atroce morte di lei, nessuno gli avesse detto una parola? Che non avesse egli domandato qual fine avesse fatta una donna, che aveva certo veduta, forse conosciuta, al tempo dello splendore e della potenza? — L'Ordelaffi dovè tornare in fretta e furia a Forlì per provvedere ai casi suoi ; in fretta e furia Ludovico, alla fine di maggio, se ne andò satis pueriliter in Ungheria, per fuggire la peste; il Boccaccio, dicono, rimase a Napoli, anzi vi fece un séjotir prolongé. A che fare? Ad aspettarvi il ritorno di Giovanna e di Luigi di Taranto, egli, venuto in compagnia de' loro nemici ? E con qual faccia si sarebbe presentato al suo amico Niccolò Acciaiuoli, che li riconduceva nel Regno? Si sarebbe, questi, contentato di proverbiarlo, chiamandolo Giovanni delle tranquillità ? 0 non avrebbe avuto tutto il diritto di usar « parole ancor più gravi » ?
La notizia dell' immediato ritorno di Cecco a Forlì, della quale non trovo traccia negli studiosi del Boccaccio recenti ed antichi, ci è data dal Chronicon Estense ('). Profittando dell'assenza di lui, il conte di Bomagna Astorgio di Durfort, con grande nu-
(') RR. II. SS., XV, 449. Il Chronicon (ivi 450) ci fa vedere l'Ordelaffi ad Argenta il 1° aprile, a Bologna il 2.