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pure che la sventura, la carcere, l'esilio, la povertà, la morte ancora sovrasti. Dardi son questi della fortuna, nè alla sublime e munita rocca dell'animo è possibile che aggiungano, se tu spontaneo non apri le porte perchè il nemico ti si avvicini.
Una delle cose, di cui il Boccaccio s'era mostrato scontento, era che l'amico lo chiamasse poeta. E l'altro, di rimando : - « Tu ti farai chiamare come meglio ti piaccia : per me già so e tengo fermo quale io t'abbia a reputare. Sul nome potrò fare a tuo modo, ma del mio giudizio il padrone sono io » ('). Da ultimo, lo ringrazia de' libri, che gli ha mandati in dono, e, di dirgli altre cose, lascia la cura al giovinetto, che porterà la lettera. Questa non contiene, dunque, nessuno degli avvertimenti, che al Boccaccio « spessissimo » dette e mandò « il suo glorioso precettore » perchè, « abbandonati i diletti mondani, volgesse la mente alle cose eterne » (2). L'Hauvette vi trovò la prova indiretta dell'umilia-
raeeontato, come fece nel Corbaccio, qualcuna delle sue disgrazie, la stessa o un'altra; ma questo componimento non mi è noto; nel Suco-ìieum Carmen, in cui si trovano tante allusioni così velate d'allegoria, non ve n'è traccia. > Io penserei piuttosto che, in una delle tante lettere, il Boccaccio avesse ricordato i casi, o ta'uno de' casi di Dionigi di Siracusa, come termine di paragone alla condizione sua, o per trarne una mo alita applicata a sè stesso. Si consideri che al tiranno siracusano è dedicato un capitolo non breve del De Casibus, nel quale capitolo, e ¦dopo, più volte appare l'imagine paurosa della Fortuna.
(l) Lett. familiari, XVIII, 15. Il Fracassetti credè che il Boccaccio non volesse esser chiamato poeta perchè indispettito per l'incoronazione di Zanobi da Strada, da lui tenut j immeritevole di tanto onore. L'Hauvette « non vede in nessuna parte ohe il Boccaccio sia stato geloso di quest'onore, e che ne abbia desiderato per sè stesso l'equivalente. » Geloso, no; malcontento, sì, e ne è prova la sua lettera a Iacopo Pizzinghc.
(-) Lettera a fra Martino da Signa.
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