due anni — ma di non ornar più quella donna. In sogno, allo spirito, che gli aveva raccomandato di non lasciarsi prendere, partendo, da' bronchi, de' quali era pieno il luogo, rispose:
Andianne pur tosto per Dio, e questa cautela sicuramente al mio avvedimento commetti, che per certo se centomila preghi mi si facessero incontro in luogo delle beffe gin ricevute, non mi potrebbono piii nelle catene rimettere dalle quali la misericordia di colei (la Madonna), alla quale sempre mi conobbi obbligato, e ora più che mai, e la tua buona dottrina e liberalità appresso mi traggono.
Non si creda che le catene non l'ossero quelle, di cui la vedova lo aveva legato; che si trattasse genericamente delle catene d'amore. Desto, egli si dispose « a dovere con effetto dalla misera valle uscire »; raccontò il sogno agli amici, che trovò « tutti concorrere nella sua disposizione medesima », e
sì per li loro conforti, e sì per lo conoscimento, che in parte m'era tornato migliore, al tutto al dipartir dal nefario amore della scellerata femmina mi disposi. Alla quale disposizione fu la divina grazia sì favorevole, che infra pochi dì la perduta libertà riacquistai; e come io mi solevo, così sono mio; grazie e lode n'abbia colui che fatto l'ha.
E meditò la vendetta. Del resto, nessuno meglio dell'Hauvette sa che, ancora nell'egloga XV, composta, a suo giudizio, tra il 1358 o 59 e il 1361 ('). il Boccaccio rappresenta Titti, cioè sè stesso, tuttora
(') O, piuttosto, qualche auno dopo, se, eouie pare, alludono a Niccolò Acciaiuoli, e alla partenza del Boccaccio dalla sentina, le parole di Filostrofo a Tifli:
Vir' nuper fueras Polyphoemi traeius in anlriim obieibus fraetis, et mine es femini mollis. Frange trabes animo forti, postesque rerelle.