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mette conto discutere se la vedova sia quella del Corbaccio o un'altra; di uri altra non si trova alcuna traccia nelle opere del Boccaccio. La condizione d'animo ritratta ne' versi ha così esatto riscontro e così ampia dichiarazione nell'invettiva ('), che ogni dubbio mi pare effetto d'ingiustificato scetticismo; soprattutto se ricordo da quali incerti e quanto vaghi indizi si sia, per esempio, trascorsi a identificare Alleiram con Maria d'Aquino. Gioverà meglio mostrar come si possa facilmente sanare la scorrezione, e rendere perfettamente intelligibile il sonetto, il quale — un po', forse, per colpa di alcune strane chiose del Baldelli — parve così oscuro e così ingarbugliato (2), che il Kòrting rinunziò a comprenderlo. Lo riferisco dalla stampa del Baldelli.
Dietro al Pastor d'Ameto alle materne Onde scendeva quei che ad Agenore Furò la figlia, quella il cui valore Nei mur troiani ancora si discerne: ' Quando a tal donna, e quando ad Oloferne Con tristo augurio s'arse il fero core, Cotal m'apparve, e con quello splendore, ¦ Ch'è tersa luce nelle rote eterne;
(!) Come io vidi la sua statura... « Bubito mi sentii come se dall'udite cose e dalla vista di lei si movesse, corrermi al cuore un fuoco. non altrimenti che faccia su per le cose unto la fiamma, e «ì fieramente riscaldarmi, ecc. — Io presi ardir di scrivere mosso da cotale intenzione... aprendole io onestamontte per una lettera il mio amore, l'una delle due cose ragionevolmente mi dee seguire: o ella l'avrà caro' per usarlo in quello ch'io possa, e a ciò mi risponderà: o ella l'avrà caro, ma non volendolo usare, discretamente me dilla mia speranza rimoe-rà ».
(3) « Ce sonnet est si obscur et si contourné que Kiirting renonce à le compreudre: Une confession, 12, n. Non è un buon argomento iipse diri! ; e sarà I ' ijse . . . non dirit !