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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   - 136 —
   il periodo, furono messi lì da lui? L'Hauvette, che pure propose di leggere cominciastigli invece di cominciatili (l), non si arrischiò, non osò cacciar via gl'intrusi; e me ne rincresce, perchè non mi sarei aspettato che un uomo d'idee cosi larghe e di così sicura e squisita dottrina, come lui, fosse a tal segno schiavo del feticismo, che suol dominare nella così detta critica de' testi. Quando l'errore è evidente, palpabile, non lo si rispetta religiosamente, quasi fosse « sillaba di Dio » ; gli si dà un bel frego, in nome del buon senso e della logica, e si passa oltre. His fretus, leggerei il passo controverso così:
   ... delle quali ciascuna per sè. e amendue insieme, ti dovevano render cauto e guardingo degli amorosi lacciuoli, e primieramente la tua età. Se le tempie già bianche e la canuta barba non m'ingannano, tu dovresti avere li costumi del mondo, fuori delle fasce, già sono, degli anni quaranta, e' già son venticinque, cominciatigli a conoscere; e se la lunga esperienza delle fatiche d'amore nella tua giovinezza non t'avea gastigato, ecc.
   Il Boccaccio usa frequentemente — « con molta grazia », secondo i grammatici — il « ripieno » e' (egli), che mi pare convenga al senso meglio della semplice congiunzione. « Egli non sono ancora molti anni passati », dice Pampinea (2).
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   Anche il sonetto G allude a una vedova, anche esso è guasto da un errore di trascrizione. Non
   (*) Vi sono de' manoscritti, che portano cominciali, senza gli ; ma, a parere doll'Hauvette, « la loro lezione è anche meno ammissibi'e. perchè bisogna assolutamente un pronome, che richiami i contami del mondo », Non ve n'è aloun bisogno: < tu dovresti avere li costumi del inondo... cominciati a conoscere » starebbe stupendamente.
   (2) Decameron, X, 10.