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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Che vuol significare Corbaccio? Deriva da corbo (corvo), o da corba (cesta) ? — Si applica alla donna contro cui l'invettiva è scagliata, all'invettiva, o all'autore? Non ne sappiamo niente, aveva risposto alla domanda l'Hauvette (') nel 1901 ; non ne sappiamo niente, ha risposto l'Hutten nel 1910. Nè io sono in grado di proporre una spiegazione interamente soddisfacente; ma suppongo —e, se m'inganno, sia per non detto — che il Boccaccio potè riferire alla malcapitata vedova una delle proprietà o nature, che i Bestiari attribuivano al corvo, con la relativa interpretazione. Il corvo, dice Brunetto Latini (2) mangia la carogna, e, prima di tutto, le cava gli occhi, quindi il cervello. Biccardo di Four-nival nota che il corvo « più ne trova », di cervello, « e più ne cava » ; poi spiega: così fa Amore. Al primo incontro, l'uomo è preso per gli occhi, nè Amore lo avrebbe preso, se egli non avesse guardato; nel cervello ha sede il senno, che dà intendimento, e quando l'uomo ama, non gli giova senno, anzi lo perde interamente, e più ne ha, più ne perde. Ma si adatta meglio al caso nostro la spiegazione della Risposta a maestro Riccardo: non all'Amore somiglia il corvo, ma piuttosto all'odio e alla slealtà, se è vero che il senno dell'uomo e della donna ri-
   (') l'nit cjnfesgion (le Borcace, nel Bulle/in ilalitn, I, 1. (-) Tremrs, I, v, 183.