Chi è? Si è detto: non Eleonora moglie di Caro-berto, re d'Ungheria, che il Boccaccio non aveva mai A'eduta — ma aveva mai veduto la Cipriana? — non Caterina Caradente, che sposò un semplice gentiluomo ungherese (')'; chi, dunque? Per me, inclino a ritenere che, insieme con Giovanna, « si faccia palese » all'ammirato spettatore la sorella minore di lei, Maria, la cui mano solennemente era stata promessa da parecchi anni a Ludovico, figliuolo primogenito di Caroberto (2). Ludovico successe al padre nell'agosto del 1342; perciò probabilmente il cauto XL11 del poemetto non fu scritto prima di quel mese.
Proprio il 23 agosto 1342 (s), o poco prima, furono consumate le nozze di Giovanna con Andrea d'Ungheria. Ella aveva apena sedici anni, la sorella solo tredici. Erano cresciute, sotto gli occhi vigili de' nonni, « in forma mirae pulcritudinis et ca-stitatis » (4); niente poteva far presagire che, poi, si sarebbero rese colpevoli di leggerezze, di sregolatezze, di delitti. Non solo, perciò, non regge; ma non
(') Avto va-Tra versi, 434-435.
(2) Db Blasiis, Racconti di storia napoletana, 193, 216:
(3) Chron. sieulum vai. citato dal De Blasits, 211.
(*) Domenico di Gravina.