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Un poco per colpa degli editori, un poco per incuria degl' interpreti, sembra che tenebre più dense abbuino i tre terzetti, da cui questo è preceduto :
Con questa era colei ch'essere sposa e figliuola perdè quasi in un anno, di brun vestita, e nel viso amorosa; oggi tornando dove i fabbri stanno vulcanei, e Miropoli, e coloro ch'ornan di freno e di sella, all'affanno me' sostener, l'animai, ch'ai sonoro percuoter di Nettuno apparve fuori nel bel cospetto del celeste coro.
— I fabbri vulcanei, s'intende alla prima, sono i Ciclopi; dunque, colei tornò in Sicilia. Miropoli non può essere se non una città, la città degli odori ; ma in qual parte della Sicilia stai L'animale, che Nettuno fece apparire percotendo la terra, fu il cavallo, tutti lo sanno ; ma in qual paese, dove s'ornava di freno e di sella ? (1). — lo ragiono così : coloro, che ornano di freno e di sella i cavalli, sono i sellai ; dunque, i fabbri vulcanei sono veri fabbri-ferrai o maniscalchi. E perchè quelli de' sellai e de' fabbri sono mestieri, quella misteriosa parola
Iacopo di Asino degli Asini fu ammonito per ghibellino (Stefani). Sino al 1370, Giovanni di Agostino d>gli Asini possedette il podere, nel quale, secondo il Qherardi, era la fonte descritta nel Ninfale fiesolano (Hutten, 314). — Nel Diario dello Squittinatore, si legge : « 1378. Si fu fatta la famiglia degli Asini, guelfi, eh' erano ghibellini istati per imperpetua. Non volle inai il popolo minuto acconsentire che fossouo fatti guelfi ; imperochi), quando v.nnc lo 'mperador3 Arrigo a San Salvi, colla forza di ghibellini, e' gli portarono, oogli asini loro, molta vettovaglia, e per questo furo chiamati gli asini nimici di parte guelfa. Or so' fatti guelfi ! e aranno gli utici sicome guelfi ! ». Corazzini, I Ciompi, 55.
(') Cfr, Antona-Tbavebsi, 1. cit.