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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 121 -
   non si badò che il poeta volle si argomentasse la pochezza di lui dal suo diminuitivo, cioè da Ber-tino. Ebbene, il serventese ci dà un Bertino, la moglie del quale portava il nome primitivo della regina di Cartagine (') :
   A monna Lisa moglie di Dei-tino, render si vuole onor con bell'inchino; però ch'Amor col suo coraggio Ano
   guida e mena.
   Un'altra « Dido di nome, non di fatto », esaltata dal buon Pucci, ha fermato la mia attenzione,
   10 devo pur dire, non per sè, ma per il marito:
   Per monna Lisa Amor fa maraviglia, per lo splendor che l'esce da le ciglia; Asino come donna la consiglia
   con leanza.
   11 D'Ancona annota: « Lisa di Bindo di m. Iacopo de' Cerchi, maritata intorno il 40 ad Asino di Lapo degli Asini ». Appartenne, dunque, alla famiglia degli Asini, la « splendida, chiara e bella » vedovella — Gemma o Margherita — che dal nostro Giovanni meritò di esser messa in compagnia di Fiammetta ?
   Ed il bel nome che i gemmier maggiori ¦ danno alla perla, è suo, il cui cognome gli Asini legan di quel guardatori. (2)
   (') Clr. I)e Geneal. II, 57 : « Sichaeus... Belo mortuo, Elisam filiam eius accepit uxorem, quae postea Dido vocata est s>.
   (2) Correggi con l'aiuto dell'ediz. di Venezia, 1549, la lezione del terzetto, che l'Autona-Traversi, seguendo il testo Moutier, riferisca coti: Ed il bel nome che i gemmier maggiori danno alla perla, fe il suo cognome, gli Aciui legau di que' guardatori. Non il solo ultimo verso, qui, « è errato ». L'ediz. veneta reca que'
   Asiuo e Marco di Iacopo dell'Asino, nel 1321, erano oredi'ori della società de' Macci per lib. 5262 ; Davidsoiin. i. c., u. 743. — Nel 1361