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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Baroncelli di cui (il Boccaccio) fa menzione nel capitolo ». Lo ripete anche 1' Hutten, aggiungendo di suo una molto curiosa svista (l). Ma, posto che Lia e suo padre furono « dal diminuitivo di regali cognominati », non si vede come da regali possa venir fuori Baroncelli, Da regali non derivano se non regalaci, regalini, regaietti. Appunto, di una famiglia fiorentina de' Begaletti, antica e onorevole, non mancano notizie. Un Regaietto, in qualità di procuratore del Comune, acquistò il castello di Trivalli dai Tosinghi nel 1225 ; Messer Guidalotto de' Regaietti, consigliere del Comune pel Sesto di S. Pietro Scheraggio nel 1266, comparisce nelle Consulte del 1295; Messer Ottavante, dottore in leggi, fu de' Quattordici nel 1282, de' Savi nel 1285, e uno de' quattro giuresperiti, che procurarono la pace tra i Lamberti e i Tosinghi nel 1290 (2). Al tempo che il Boccaccio compose VAmeto, era personaggio di qualche conto Piero Regaietti del quartiere di
   (!) P 98: « Creseini aveva giù, seguendo il Baldelli, supposto che la Lia dell'/lmc    (2) santini, Documenti dell'antica costituzione del comune di Firenze, e Gherardi, Le Consulte della Bep. fiorentina, agl'indici; Davidsohn, Forsch., Ili, 20; Tasi-ani, .V. Acciainoli, p. 15 n. Un parere di Ottavante è riferi'o nel cit. libro su le Rappresaglie, 308.