IV. La storia di Acrimonia è una delle più intricate. Suo padre è un nobile siciliano, e proprio, pare, di Catania (') ; sua madre pare nata di famiglia ghibellina (2). A sedici anni sposa un giovane siciliano, « sparuto e male conveniente alla forma » di lei, che la conduce qua e là per l'Italia. Fermatasi a Roma, vi è ammirata per la somma bellezza, e « tutta Lazia la chiama per eccellenza la formosa Ligure ». Perchè ? Mistero. Giovanni re di Boemia, quantunque « in lunga età », e quegli, che « i togati gallici regge », e il re di Danimarca, e finanche i cardinali l'ammirano e se ne invaghiscono ; — ma ella se ne fa beffe, e della sua durezza si gloria. Tornata in Sicilia, s'innamora, finalmente, di un giovine « nobile » e « di grazioso aspetto, benché agreste e satiro, di povero cuore », che è « di con-sanguinità strettissima a Mopsa ». Ecco un'indicazione chiara, una circostanza di fatto ; ella ama un fratello di Lottiera, uno de' Tosinghi.
Chi mai sarà questa formosa Ligure ? Ritengo sia la bella Lombarda del capitolo e dell'Amorosa visnone, giacché, nel linguaggio del tempo — sia nel
(3) «Sicania... quasi iu quelle parti, nelle quali i Palisei nascosi dalla loro madre, i tempi de! ventre compierono, tien: i luoghi dove nacque il padre mio ». — Cfr. Boccaccio, De fluinin bus : t Siinetos flumeu est Siciliae iuxta qucm ex matris alvo Palisei lovis filii excerpti snnt, et usque ad ternpus j)artus infossi : haud louge ah urbe Cati-nensi in mare efHuit ». Più ampiamente la nascita de' Palisei 6 narrata nelle Qeneal. XI, 10.
f) « Di \ estiri vermigli vestita e pieni di bianchi gigli ». — Cfr. Villani, VI, 43: nel 1251, cacciati i Ghibellini. « il popolo e gli Guelfi che dimorar») alla signoria di Firenze si mutaro l'arme del comune di Firenze, e dove anticamente si portava il campo rosso e 'I giglio bianco, si fec.iouo per contrario il campo bianco e '1 giglio rosso, e' Ghibellini si tennero la prima insegna, ».