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sciarada: — « Erano ancora nel detto quartiere (di porta del Duomo) Arrigucci, e' Nigi e' figliuoli della Tosa: questi della Tosa furono uno legnaggio co' Bisdomini e padroni e difenditori del vescovado ; ma partissi uno di loro da' suoi di Porta San Piero, e tolse per moglie una donna chiamata la Tosa, che n'ebbe lo retaggio, onde derivò quello nome ». Per l'allusione al « divino uccello », il Sansovino aveva pensato a una famiglia Aquilanti; si tratta, come ognun vede, de' Visdomini (Vicedomini), « guardiani o patroni del vescovado di Firenze », di coloro — dice Cacciaguida a Dante, nel Paradiso —
che, sempre che la vostra chiesa vaca, si fanno grassi, stando a concistoro.
Ma perchè il Boccaccio mutò la Tosa in Colmila? Non saprei dire con sicurezza. Forse pensò al latino cutis, o, forse, egli scrisse Corrulla o Coriulla, derivando il nome dal greco kourias, chi ha la chioma tosata, e i copisti capirono male.
Il nome Lottiera fu, probabilmente, imposto alla bella donna in memoria di Lottieri della Tosa, che fu prima (1277) vescovo di Faenza, poi di Firenze sino al 1309. Anche il Pucci la cantò, collocandola al primo luogo nel sermintese da lui composto nel 1335:
Neron di Nigi dia questa bandiera a la sua donna, madonna Lottiera, però che sia real confaloniera
di tal setta.
Tolgo dalle note apposte al serventese dal D'Ancona: « Nerone di Nigi di Diotisalvi (da cui i posteri si dissero Neroni) fu gonfaloniere di giustizia nel 1337 e 1350, ed ebbe in moglie Lottiera di mess. Odaldo