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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
L'Hutten enumera le sette ninfe dell'Ameto, e riferisce il loro significato allegorico; di una sola, come vedremo, dice il nome vero. Non si potrebbe ragionevolmente pretendere che, « con sagacità e con ricerche » — per usar le parole del Baldelli — si fosse messo egli a « discoprire le interlocutrici » nella folla delle donne belle, gentili, e amorose, che vissero in Firenze verso la metà del secolo xiv. Anche la critica italiana, per quanto ne posso saper io, ha evitato come troppo faticosa e di esito incerto, o disdegnato come inutile questa indagine. L'ultimo, se non erro, che vi abbia accennato, in un libretto sfuggito alla diligenza del biografo inglese, ha osservato appunto che, « quand'anche si fosse sicuri di giungere a risultati certi, non sempre avrebbero questi una grande importanza » (l). Verissimo; pure, niuno dubita che sapere non sia meglio d'ignorare; del resto, il velo è, in parte, tanto sottile, che, a parer mio, « il trapassar dentro è leggiero ». ![]() |