UHI —
liaio 1350 ('), quando potei leggere un documento che mutò il mio dubbio in certezza. Premetto che, il 13 aprile 1353, il Boccaccio scrisse a Zanobi da Strada, il quale era a Napoli:
Expectas post multa scire quid faciam degens in tam ancipiti ci vi tate? Accipe: more, solito, inter publicas privatasque occupationes ultra velie anxior; nani, potilo post discessum tuum, ut saepius aule iam feci, satis commode meo iudicio, Seneca medio, cum paupertate conveneram; sed nuper etc.
Parilo post discessum tuum chiaramente ci dice che egli era a Firenze, quando Zanobi se ne parti per venire a Napoli ad assumere l'uffizio di segretario regio. Quando? Sinora si è creduto nel 1352; ma il documento al quale alludevo, prova che il grammatico, lares proprios relinquens, seguì a Napoli il vescovo Angelo Acciaiuoli, cancelliere del Begno, nel 1349, e dal novembre di detto anno cominciò a percepire lo stipendio, che Giovanna e Luigi gli assegnarono (3). A Napoli, il Boccaccio, in vitato da Niccolò Acciaiuoli, venne nel novembre
(!) Manfi, Istoria del Decamerone, 21; Sanest, Un documento inedito ecc.
(2) Trovato, nel R. Archivio di Napoli, dal dott. Francesco Porcellini, il uale cortesemente me l'ha comunicato. È l'ordine ai tesorieri di pagare a Zanobi, « prò se et uno scriptore suo », quarantotto once d'oro all'anuo, delle quali metà subito, e l'altra metà mensilmente «a die quarto mensis novembris in antea ». Nell'ordine è trascritto il decreto della nomina di Zanobi a notaio segretario della Curia, « datuin Nea-poli anno Domino mcCCC°XLViiii° die ira' novembris torcia indict. ». Delle correzioni, che questa scoperta rende necessarie nella cronologia delle lettere del Petrarca, discorrerà il dott. Porcellini prossimamente.
() Zanobi era partito da Firenze parecchi mesi prima del novembre, giacché il Petrarca, al quale egli aveva scritto, da Napoli, di aver abbandonato 1' insegnamento della grammatica e la patria, gli rispose, lodandolo, e congratulandosi con lui, il IO agosto. Lelt. famil. XII. in.