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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   tanti, di buona fama e di grande intelletto », furono eletti a provvedere « di far ire al Ceppo tutta la sustanzia di Francesco Datini, e tanto durassero quanto vedessero il fine della cosa » (l). Era « molto giovinetto » quando il Boccaccio gli scrisse per procurargli un po' di svago, un « laudevole trastullo », tra « le varie e noiose faccende » da cui lo sapeva « or quinci e or quindi percosso ». Supponendo che, nel 1339, avesse avuto soli diciotto anni, nel 1411 avrebbe toccato la novantina, e difficilmente gli sarebbe stata affidata la cura di liquidare una ricchissima eredità, acconciando « ogni errore e ogni traversia o quistione che nascesse fra qualunche, o in qualunche conto ». E le questioni non mancarono (2).
   Se. nella supposta data della lettera, è sbagliata l'indicazione del giorno e del mese, possiamo ritenere esatta quella dell'anno (1349)? Non direi. Già mi pareva improbabile che il Boccaccio fosse stato a Napoli il 14 dicembre del 1349, mentre sappiamo che era a Firenze un quaranta giorni dopo, il 26 gen-
   2 aprile 1357 (Corazzisi, CI), fu degli Otto di guerra, e fatto cavaliere di popolo nel 1378. Da Bardo di Me?ser Alessandro nacque l'Alessandra, tanto lodata da Vespasiano da Bisticci.
   Gioverebbe cercare ne' libri mercantili de' Bardi in quali anni rappresentò la casa, in Gaeta, Fra iceschino di Alessandro. — Rilevo qui, a lode dell' Hutten, che egìi ha giustamente accostato al fallimento de' Bardi, avvenuto nel 1338, la « rovina » economica di Boccaccino di Chellino loro fattore. Su la gravità dei danni patiti da Boccaccino ho qualche dubbio ; non mi pare, a ogni modo, che, per etfetto di essi e per « mantenere il figliuolo a Napoli », egli avesse preso in fitto il podere dalla chiesa di S. Lorenzo di Capua nel 1338 appunto. Invece di pagare 26 fiorini di fitto al lettore della chiesa, avrebbe potuto mandarli al figliuolo 1
   (M Guasti, Ser- Lapo Mazzei: Firenze, Le Monnier, IX, 267. (2) Guasti, I. cxxxviii.