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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   la data — 15, o 25 maggio 1349 — che la lettera a Franceschino de' Bardi ha in alcune edizioni, e che l'Hecker accetta? Non credo.
   Essa fu scritta o mandata « lo juorno de san-t'Aniello », che non è il 15, nè il 25 maggio. La festa di Sant'Amelio, uno de' protettori di Napoli, è segnata nel calendario il 14 dicembre, onde l'adagio popolare : Sant'Amelio, ogni passo è picceriello, che allude alla brevità delle giornate in prossimità del solstizio d'inverno ('). Appunto, Iannetto comincia annunziando che il parto di Machinti è avvenuto « lo primo juorno de sto mese de decienbro ». Il Boccaccio la mandò a Franceschino di messer Alessandro de' Bardi (2), il quale, probabilmente, non era nato ancora nel 1339, perchè lo trovo ancora vivo e vegeto settantadue anni dopo, nel 1411, quando egli ed Antonio di Niccola, tutt'e due « onorati merca-
   essersi due volte sposata a due stretti congiunti. Perciò, quando si risolse a prendore il terzo marito, non volle Filippo figliuolo del re Giovanni di Francia propo8tole dal papa, al quale scrisse tra l'altro: « Hinc enim contingit usque nunc persone nostre sterilitas in medio tempore fecunditatis quam naturalis nostra dispoaitio promittebat, sicut ipsa rei evidentia in sublatis ex duo bus viris seu maritis nostris precedentibus-que, utriusque sexus fijiis ad privandum nos posteritate in qua Dei donum concernitur satis potenter innotuit et ostendit ». Cfr. Chron. si-eulum, 22, n. 4.
   I1) Ecco perdili, quando il bambino di Machinti fu mandato a bat-tiggiare, « portavalo la mammana iucombogliato » (rantolio, coperto) in un panno foderato di vaio. 11 Galiani (Del dialetto napoletano; Napoli, 1789, 82) dice che S. Aniello « ò particolarmente tutelare delle donne gravide, e de' bambini nati, acciocché si«n liberati dalla gobba ». Non era stato protetto, egli, da S. Aniello!
   {-) Ho ragione di credere che nessuno si sia curato di sapere qualche cosa di Franceschino. Suo padre, messer Alessandro di Hiceardo, iusieme col Boccaccio, richiesto di consiglio da' capitani di Or S. Michele il