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suda mulier non è Maria: quando, l'anno dopo, lasciò Napoli « con la morte nel cuore », egli continuava ad amarla perdutamente. Questo affermò il Della Torre; l'Hutten aggiunge che lo stato del suo animo si rivela eloquentemente nelle opere scritte in Firenze poco dopo il ritorno: — «Pare che un solo pensiero riempia la sua mente: aveva amato una principessa, ed era stato riamato ; ella lo aveva abbandonato, ma rimaneva, a dispetto di tutto, la stella polare della sua vita. Veramente egli non scrive altro che questo ». Ciò posto, qual valore può avere la lettera? La suda mulier o non esistè mai, fuor che nell'imaginazione dello scrittore; ovvero fu, per l'occasione, evocata tra le reminiscenze di un passato ormai lontano (l). E imaginario ritengo il misterioso personaggio, al quale la lettera è diretta? novella fenice, unico al mondo, colmato di doni dal cielo, versato in tutte le arti e in tutte le scienze. Dicono che possa essere Francesco Petrarca; ma il Boccaccio, che più di cinque anni innanzi lo ammirava ed amava (2), nel 1339 ha l'aria di sentire il nome di lui per la prima volta. Il destinatario della
(1) « Post diutinam lassitudinem, gratiam merui dominanti», quam ego alaoris, inargutulus tamen, per tempusculum conservavi ; et cum in auge rote volubilis permanerem . . . subito causa non atramente sed la-crimis describenda suborta, iniuste tamen, inee domine incido in orrorem, et por consequens in malorum profunditate deiectum ac me misere pro-sternatum inveni... Sed cum ad gratiain rebabeudam astutiam non va-leret etc.». Si confronti questo racoonto con l'episodio di Abrotonia DOW Ameto.
(2) Nella lettera diretta a Francesco di Brossano per la morte del Petrarca (1374), il Boccaccio sorisse: « Et ego quadragiuta annis, vel amplius, suus fui ». Coitazzini, 383. Eseguita debitamente la sottrazione, l'IIutteu, 153, trova che i quarant'anni e più ci trasportano indietro (liti J374 « al 1343-1344'»,