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Così, nell'Ameto, all'amore di Galeone (Boccaccio) per la crudele e schernitrice Abrotonia, succede quello per Fiammetta, più nobile e più bella; ed ella stessa, Abrotonia, predice nel sogno all'amante da lei respinto : — « Tosto lìa palese per cui più altamente canterai che per noi ».
L'altro fatto, notissimo, eppure non abbastanza considerato, non esattamente valutato da' credenti nel tradimento di Maria, è che, lei morta, il Boccaccio non esitò a esaltarla come creatura celeste, angelo, dea, non solo venuta in terra « a miracol mostrare », ma troppo presto tornata lassù, alla sede de' beati. Avrebbe potuto restringersi a perdonarle generosamente il tradimento, e, memore delle gioie godute con lei, per bontà di lei, a rimpiangerla in dolorosi versi; ma no! volle credere e dire che fosse ascesa al paradiso, pretese di farvela sedere accanto a Beatrice ed a Laura. Non si può, a sua scusa, addurre che nessuno sapeva chi fosse quella Fiammetta incielata, beatificata ; parecchi amici di lui lo sapevano ('), e, del resto, bastava aver letto Y Amorosa visione, YAmeto, la Fiammetta, per saperlo. Come mai non temette di affrontare la pubblica riprovazione, di suscitare scandalo, audacemente asserendo che era salita al celeste regno quella lasciva incostante e facile « nel trascorrere da un amore ad un altro », quella « crudele volut-
(!) «Nella qual noi* (che l'amore gli aveva fatto sentire) tanto refrigerio già ini porsero i piacevoli ragionamenti d'alcuno amico e le sue laudevoli consolazioni, che io porto feiiuissima opinione per quelle
essere avvenuto che io non sia morto..... Quantunque cessata sia la
pena, non è per ciò U memoria fuggita de' henellcii g à ricevut, datimi da coloro a' quali, per beuivo'onza da loio a me portata, erano gravi lo mie fatiche ». Introduzione al Decameron.
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