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ad Aquino; certo è che conosceva benissimo, per esservi passato, Sulmona e le pianuie fra monti aspri e freddi, traversate dalla strada, che, per Sulmona, menava in Toscana (*). Venuta da quelle selvatiche e fredde montagne, la fagiana tarda ad abbandonare la boschereccia selvatichezza; ossia, se non m'inganno, ritiene della scontrosità e rozzezza provinciale. Ciò non si sarebbe potuto dire di Fiammetta, nata quasi su i gradini del trono, cresciuta e vissuta nella società più alta e più elegante della capitale. — Infine, l'imagine della fagiana, e il nome, devon pure avere una qualche relazione con l'esser vero, con la realtà
(*) Il piano di Sulmona si distende a settentrione verso Aquila; circa 20 km. a mezzogiorno della città, è il piano di Cinque miglia. Per Sulmona era passato il Boccaccio venendo a Napoli ; cfr. De Blasiis La dimora di 6. B. a Napoli, nell'Archivio storico per la Provincie napoletane, XVII, 514. Nel Filocolo, Fileno, partendosi da Capua, « pervenne fra i salvatichi e freddi monti d'Abruzzi, fra i quali trovò Sulmona riposta patria del nobilissimo Ovidio, nella quale entrando, così cominciò a dire: O cittì graziosa a ciascuna nazione per lo tuo cittadino, come potè in te nascere e nutricarsi uomo, in cui tanta amorosa fiamma vivesse, quanta visse in Ovidio, conciossiacosa che tu freddissima e circondata da fredde montagne sii » 1 Anche Florio e i suoi compagni « passarono, o Capis, la tua città capo di Campagna (male nella stampa del Moutier : Ocapis e Teano), e le fredde montagne tra le quali Sulmona, uhertissima di chiare onde, dimora, si lasciarono dietro ». Cfr. la lettera al priore de' SS. Apostoli; Corazzici, Le lettere edite ed inedite di G. B., Firenze, Sansoni, 169. — Il confortatore di Fileno (Filoc. III) — nel quale si vuole il Boccaccio abbia, « secondo il suo solito », rappresentato sè stesso — dice della donna, che lo tradì : — « Non molto lontano di qui, avvegnaché vicina sia più assai quella parte alla città di colui, i cui ammaestramenti io seguii (Ovidio), e dove tu non è molto tempo ci fosti sicoome tu di', era una gentil donna la quale io sopra tutte le cose del mondo amai e amo ». Di qui, ossia da Certaldo; quella parte, dond'era la gentil donna, si trovava, dunque, tra Certaldo e Sulmona; perciò a me non sembra che il confortatore « accenni a Napoli ». Cfr. CRBaciKr, Contributo, T2.
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