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al Decameron? Se egli soffrì molto, fu « certo non per crudeltà della donna amata », ma per colpa sua; se il suo amore, a lungo andare, s'intiepidì, fu cosa naturale, « in processo di tempo », non conseguenza di tradimento patito. Altissimo e nobilissimo amore; « appo coloro che discreti erano e alla cui notizia pervenne », egli ne fu « lodato, e da molto più reputato ». Passati molti anni, ancora « dilettevole il sentiva esser rimaso » ; ancora ne serbava vivo e grato ricordo. Aveva meritato Alleiram di essere ricordata con tanta riconoscenza, trattata con tanto rispetto ?
Alleiram, dopo aver preso « forse oltre al dovere de' doni di Bacco », si lascia andare a confidenze di questa sorta:
Benché io a tutti piaccia, però tutti a me non piacciono; ma nullo è eh' io mostri di rifiutare, ma con giochevole sguardo a tutti egualmente dono vana speranza, con la quale nelle reti del mio piacere tutti gli allaccio, non dubitando di dare nè di prendere amorose parole. E se le mie parole meritano d'esser credute, vi giuro che Cupido molte volte per lo piacere di molti s' è di ferirmi sforzato, ma nello spesseggiare del git-tare i suoi dardi, o nello sforzarsi, mai ignudo poterono il mio petto toccare; anzi facendo d'esser fedita sembiante, ho ad alcuni vedute le sue ricchezze disordinatamente spendere credendo più piacere. Alcuno altro dubitando non alcuno più di lui mi piacesse, contro quello ha ordinato insidie: e altri donandomi credette avermi piagata. E tali sono stati che peline sé medesimi dimenticando, con le gambe avvolte sono caduti in cieca fossa, e io di tutti ho riso, prendendo però quelli a mia sodisfazione, i quali la mia maestra vista ha creduli che fiano più1 atti a' miei piaceri. Né prima ho il fuoco spento, ch'io ho il vaso dell'acqua appresso rotto e gittati i pezzi via.
L'ultimo, che ha gettato via dal suo seno, è stato Idalagos.
Or, che ha di comune Alleiram, civetta fredda,