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Nel Filocolo, scritto dopo il tradimento di lei, non una lagrima, non un gemito, non un riinpro vero comunque velato, anzi letizia serena e fiducia piena !
Ella inai i tuoi versi non leggerà, che di me tuo autore non le torni il nome nella memoria.... A te la bella donna si conviene con pietosa voce dilettare e confermarla ad esser d'un solo amante contenta... A te è assai solamente piacere alla tua donna.
L'ultima stanza della Teseide si potrebbe considerare come direttamente, benché concisamente derivata dal solo commiato del Filostrato, dal quale toglie, riassumendolo, anche il ringraziamento « all'alta luce e al venerando segno di quella stella », che ha guidato il poeta per l'incerto pelago; se in essa non ricomparissero i venti e le vele, e, nella precedente, il legno, le solcate onde e i doni meritati del Filocolo :
E perciocché li porti disiati in sì lungo veleggio ne teniamo, da' vari venti in essi trasportati, le vaghe nostre vele qui caliamo e le ghirlande e i doni meritati con le ancore.fermate qui aspettiamo, lodando l'Orsa, che colla sua luce qui n'ha condotti, a noi essendo duce.
Qui non troviamo lamenti ; ma la lettera, che precede il poema, n' è piena. E che lamenti ! Da quanto amara cagione spremuti ! « l'osto che voi per vostro mi rifiutate, e il mio amarvi forse più gravezza che piacere sia da voi riputato ». Nondimeno, egli spera ancora, e prega Amore che « raccenda in lei la spenta fiamma e gli renda lei, la quale, egli non sa per che cagione, inimica persona gli ha tolta ».