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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Crescendo sempre più la tristezza angosciosa dell' infelice Troilo,
   . . . era tal nel viso divenuto, che piuttosto che uom pareva fera; nè laveria alcun riconosciuto, sì pallida e smarrita avea la cera (1).
   11 confronto, mi par lecito conchiudere, prova che anche l'episodietto del conforto e il supposto passo autobiografico furono collocati al loro posto, nel Filocolo, non solo prima che il Boccaccio fosse stato tradito da Maria, ma « ever before bis possession of ber », cioè prima che avesse composto il Filostrato.
   Perchè non paia più cosa mirabile e strana, e da spiegarsi con sottili indagini condotte per entro la biografia del Boccaccio, il trovare nelle opere giovanili di lui, anzi in una stessa opera — il Filocolo — tante volte ripetuto il tema dell'amante prima ricambiato e poi tradito ; perchè si veda che egli, allora, non si curava gran fatto della varietà, ma, trovato lo schema di una situazione, lo schizzo d'un personaggio, un paragone, un accenno erudito, si compiaceva di riprenderlo e rimetterlo a nuovo ad ogni occasione che gli paresse opportuna; ricordiamo come descrive Fileno:
   Nel viso divenuto bruno, e gli occhi rientrati in dentro, che appena si discernevano — ciascun osso pingeva in fuori la raggrinzita pelle, e i capelli con disordinato rabbuffamento occupavano parte del dolente viso, e similmente la barba grande era divenuta rigida e attorta, e i vestimenti suoi sordidi e brutti, ed egli era divenuto qual divenne il misero Eri-sitone quando, sè per sè nutricare, sè cominciò a mangiare.
   (!) Filostrato, VII, 20.