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Per la biografia di Giovanni Boccaccio

Francesco Torraca
Società Editrice Dante Alighieri, 1912, pagine 432

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 34 —
   il computo comune; il calendario astronomico glielo avrebbe fatto oltrepassare da due giorni (').
   Se, ora, facciamo la solita sottrazione, troviamo che il Boccaccio giunse a Napoli nel dicembre del 1325, mentre era da circa sei mesi nel tredicesimo anno ; non ancora « fuor di puerizia », ma non troppo lontano dall'inizio della pubertà.
   Nel romanzo omonimo, Fiammetta ricorda che, quando s'innamorò di Giovanni, della giovinezza di lui « dava manifesto segnale la crespa lanugine che pur ora occupava le guance sue ». 11 Della Torre, osservando pel primo questo particolare, se ne valse contro coloro, che rimandano l'innamoramento al 1336.
   Questo pur ora vuol dire, non ci può esser dubbio, che la lanugine occupava le guancie del giovane Boccaccio da poco: ed a ciò conviene a meraviglia la crespa lanugine, ossia quei primi morbidi peli che cominciano ad apparire a'gio-vani nelle guancie, e che per la loro morbidezza o poca consistenza non sono irti ed ispidi, come nell'uomo fatto, ma si arricciano naturalmente per sè. Ora, anche qui. chi non vede che lo spuntar della prima lanugine sulle guancie del Boccaccio si capisce meglio in sui suoi 18 anni che non sui suoi 23, ossia più nel 1331 che non nel 1336. Il che è quanto dire che anche da ciò risulta più probabile, come data di arrivo, il ' 1323 che non il 1328.
   Non mi pare che quest'argomento possa valere contro la data da me proposta (1333). Ci sono barbe precoci, e ci sono barbe ritardatane. Come regola generale, Macrobio dice che le guance se ne rivestono
   (') Nella tavola ili Andakme, il 30 api-ile il sole si trovava a gr. 16.7 del Toro.