Spetta all'Ecc. Vostra proteggere il mio lavoro, e mandarlo al suo destino.
Ho l'onore di protestarmi devotamente.
Dell' E. V.
Devot. ed Uniiliss. servitore FELICE ROMANI.
Donizetti non perdeva tempo nè in chiac-chere nè in iscrivere lettere, che di lui — in tutto questo periodo di preparazione all'andata in scena — non ho trovato che un biglietto, che riporto, scritto all'avv. Parola:
Sig. Avv. Stimat.
Il Sig. Marconi lo trovo abile per la parte destinatagli nella mia Lucrezia ^Borgia.
Prego quindi a farlo sapere a S. E.
Aff. Servo
G. DONIZETTI
Li 3 Dicembre ÌS33.
Ad onta dei molti malintesi; a dispetto dei dubitanti, degli invidiosi e dei malcontenti, tutto si trovò pronto per la solenne sera di S. Stefano alla Scala. Cedo ora la parola al mio involontario collaboratore, il Pezzi, che così scriveva — nella Gaietta di Stilano del 28 Dicembre :
Romani, il valente Romani, trasse il suo melodramma nientemeno che da una tragedia di Viit-