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nevale, La Saffo, in quello della Lucrezia Borgia, ch'ora sta scrivendo il M. Donizetti, protestai all'Impresa ch'io non voleva responsabilità, nè dirimpette!) al Sig. M.° Mèrcatìante, destinato allora per compositore, nè verso alla Direzione: poi che questo mutamento, oltre di obbligarmi a un nuovo melodramma senza compenso, mi poneva in necessità di non consegnare .il lavoro all'epoche stabilite. Occupandomi indefessamente, ed avendo in pochi giorni già fatto la prima parte di un'opera per sè stessa difficilissima par mi che non si debba apporre a me il soverchio ritardo di cui si lagna la Direzione nella lettera che l'E. V. ha la bontà di comunicarmi. Essendo'cosa dispiacevole il non saper mai chiaramente gli obblighi miei, e volendo
10 scrupolosamente attenermi per risparmiare disturbi all'È. V., converrà ch'Ella mi conceda in questi giorni una mezz'ora di' tempo per esaminare la mia scrittura, che io trovo imbarazzantissima e piena di inutilità. 9
A norma intanto di codesta scrittura, prego 1' E. V. a dar ordine che mi siano spediti i due mandati (é'-'pef l'opera del Sig. Donizetti, e per quella del'Sig. Ricci) che jni si competono dopo
11 mio arrivo alla piazza.
Se P E. V. vorrà degnarsi di accusare la ricevuta della presente obbligherà bollissimo chi ha l'onore di protestarsi
Uni . e Devot. servo
Prof. FELICE ROMANI.
Pare che l'impresa avesse spiegato chiaramente al poeta gli obblighi della sua scrittura,