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Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   •3Ò8
   GIUSEPPE MUSOLINO.
   sona dello Zoccoli, sono di quelli che caratterizzano la classe dei giovani criminali fe malviventi di ogni paese: furono occasionati da una volgare rissa per futili motivi, e rispondono alle tradizioni della malavita. Anche se Musolino non fu, nel secondo attentato, l'esecutore materiale, ne fu però o l'istigatore o il complice: sotto il punto di vista della psicologia criminale bisogna, ad ogni modo, ricordarsi che la sua condotta fino allora era stata facinorosa, e tale si mantenne anche prima di sapere della condanna, sia pure eccessiva, che gli toccava.
   19. Non è vero che la carriera criminosa di Musolinc sia dovuta esclusivamente all'errore giudiziario di cui si dice vittima: dalla anamnesi, dalle sue vicende nelle Carceri di Reggio e Gerace, si desume che la delinquenza violentai sanguinaria di lui trova dovunque e comunque ragioni per rivelarsi, tanto nella vita di famiglia!, e nella esistenza di libero cittadino, quanto nella condizione di recluso, e, più tardi, di bandito nella campagna dell'Aspromonte.
   20. Non è vero che la delinquenza di Musolino sia specifica, si estrinsechi cioè soltanto col reato di sangue per vendetta: la di lui carriera criminale comprende altresì violenze per erotismo, reati di ingiuria, reato di tentato appiccato incendio e danneggiamento di edifizii privati, uccisioni di animali, appropriazione di oggetti altrui (abiti ed armi, per lo meno), violenze e resistenza alle autorità, evasione e inosservanza di pena, esercizio arbitrario delle proprie ragioni.... Infine, non è dubbio che egli al pari di tutti i rei comuni, se anche non si è associato con altri per commettere dei delitti, si è giovato però del loro concorso e della loro presenza per eseguire le sue vendette e meglio assicurarsi lo