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Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424
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GIUSEPPE MUSOLINO.
incongruenze procedurali. Quantunque nominati dalie parti, e però originalmente disposti, o, meglio, sollecitati a sostenere tesi contrarie, tutti i periti hanno cercato di accordarsi, sia eseguendo insieme le operazioni loro commesse dal magistrato (esame dell'imputato, studio delle questioni sottoposte al loro giudizio, ecc.), sia cercando di giungere a conclusioni uniformi mediante una discussione calma e serena tenuta fuori dell'aula senza l'assillo delle sollecitazioni più o meno parziali degli avvocati difensori o dei rappresentanti del Pubblico Ministero. E ci è avvenuto anche, qualche volta, di vedere il confortantissimo spettacolo di un accordo definitivo fra i periti con la presentazione di un solo e medesimo parere, che risolveva unanimemente la sottoposta questione.
Questo pure fu tentato di fare dai sei medici-periti incaricati, tre per parte, di riferire alle Assise di Lucca sullo stato mentale di Musolino. Essi erano : da parte della Procura generale, come abbiamo detto, i due autori del presente volume, M o r-s e 11 i é D e S a n c t i s, e il dott. M. Del Carlo, egregio medico lucchese ; da parte della difesa, il prof. Leonardo Bianchi, direttore della clinica psichiatrica e neuropatologica e del Manicomio provinciale di Napoli, il dott. Andrea Cristiani, direttore del Manicomio di Lucca, ed il prof. Mariano Patrizi, fisiologo dell'Università di Modena.
Un primo passo, per semplificare le cose e togliere ogni asprezza al possibile loro disaccordo scientifico, fu dunque concordato dai sei periti: la nomina di uno solo a rappresentante, tanto del collegio peritale di accusa, quanto di quello di difesa. Furono, pertanto, delegati il prof. Morselli pel primo ed il prof. Bianchi pel secondo.
Un secondo passo, a tutela della dignità scientifica della psichiatria, fu compiuto sino dall'iniziarsi del dibattimento.