I dibattimenti. 371
   incompleto per smemoratezza e per dif:tto di coerenza. E eerto, incompleto era il discorso del 17 aprile, ma non costituiva che una prima parte della autodifesa: e Musolino lo aveva di sua iniziativa interrotto dicendosi stanco e chiedendo al Presidente che lo facesse proseguire all'udienza del 18. II Presidente però volle por termine a uno spettacolo così poco serio, e il 18 fece l'interrogatorio a norma di legge (Art. 281, 1°, C. Pr. p.).
   E quel dì Musolino rispose a tutte le contestazioni del Presidente con perfetta lucidità, con esatta memoria dei più minuti particolari dei reati, mantenendosi quasi sempre sereno : ebbe solo degli scatti di collera, presto calmati però, alle domande se avesse derubato il cadavere dell'ucciso Zoccoli e se appartenesse alla Picciotteria. II Musolino del 18 non era più quello del 17; e il pubblico avido di novità si trovò nuovamente deluso in udirlo, come lo era stato la prima volta in vederlo.
   Non poteva però mancare materia di curiosità in un uomo come Musolino. Gli si faceva ressa intorno alla gabbia per vederlo, per sentirlo parlare; lo si incoraggiava, gli si richiedevano dei ricordi personali, gli si donavano caramelle : ed egli, riconoscente, dispensava sorrisi e strette di mano, faceva raccomandazioni ai giornalisti, vantava il suo sangue nobile, manifestava la certezza della grazia, parlava di Re e di Imperatori, tirava oroscopi sul suo futuro destino. Noi abbiam veduto quanto poco Musolino fosse in realtà convinto delle sue guasconate; ma egli nella sua ingenuità pensava che tutto potesse giovare a consolidare la leggenda eroica e procacciargli quella simpatia di cui tanto sentiva bisogno e per vanità e per egoistico interesse. D'altro lato, non poteva non esser piacevole per lui dar libero sfogo alle manifestazioni del suo animo cambievole, ora —- nei momenti di buon umore e di benessere- fisico — esaltandosi, ora -¦- nei .momenti