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Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   •3Ò8
   GIUSEPPE MUSOLINO.
   taggio. Ed egli che discerne tosto benissimo l'utile dal dannoso, si lasciò convincere.
   Nell'udienza pomeridiana del 17 infatti tale interrogatorio ebbe luogo, e Musolino risposo con prontezza e lucidità a tutte le contestazioni del Presidente. Nel racconto della rissa con Zoccoli e della testimonianza da lui ritenuta por falsa di Stefano Crea, notammo che il bandito si mantenne nella più perfetta calma. Ma l'interrogatorio non potè sul momento continuare, perchè Musolino, sentendosi stanco, il Presidente accordò un breve riposo ; e l'udienza venne ripresa alle ore 16.
   Allora Musolino, ottenuto il permesso di parlare senza essere interrotto, fece il racconto dei suoi reati — ,o meglio recitò una sua auto-difesa, in cui parlò soltanto dell'assassinio di D'Agostino, di Ritrovato, e del ferimento di Angelone, indugiandosi molto in un abile e poetico esordio intorno alla sua gioventù rovinata, e alla sua innocenza, e intrattenendosi sul famoso sogno di San Giuseppe e sui particolari della sua romanzesca evasione dal carcere di Gerace.
   Il discorso meditato e preparato con sì lungo studio nel carcere, infarcito di frequenti e monotone invocazioni ai «Nobili signori giurati », detto con tutti i lenocinii oratori di cui poteva essere capace un popolano calabrese intelligente e imaginoso, ma ignorante, produsse un vivo effetto sul grosso pubblico, e Musolino se ne potè dichiarare giustamente soddisfatto. A noi, che forse meglio di tutti i presenti lo conoscevamo per averlo lasciato più volte narrare a modo suo gli atti più cospicui della sua vita, apparve qual era ed è: disordinato per la incoltezza della mente, al pari di ogni uomo volgare, ma abile nel dire ciò che giova e nel tacere ciò che nuoce alla sua leggenda di vittima innocente, spinta dalla fatalità della vita a difendere la propria libertà. Ad altri parve