La imputabilità di Giuseppe Musolino. 355l
   studio dei sentimenti il metodo della psicologia positiva, così si esprime :
   La forma intellettualizzata o dell'aggressione ditferita si può anche chiamare la forma incivilita della collera. I principali rappresentanti di questo gruppo (di sentimenti) sono l'odio, l'invidia, il risentimento, il rancore, ecc. Qui stanno di fronte due forze antagonistiche : da una parte, l'istinto aggressivo che spinge 'in avanti : dall' altra, la ragione, il calcolo, che cancellano e frenano le tendenze all'attacco. Il risultato è un arresto di sviluppo della tendenza stessa, la quale si modifica di natura e si ripercuote sui fenomeni annessi (mimica, stati interiori di circolo, respiro, trofismo, ecc., ecc.)... Con questa forma intellettualizzata della collera, il sentimento di piacere della distruzione, vuoi realizzata, vuoi soltanto imag'inata, diviene più vivo, come lo provano le espressioni : assaporare l'odio „, godere della sua vendetta, ecc. „.
   Non si saprebbe descrivere meglio la forma intellettuale psicomotoria, che serve di scarica al sentimento della v e n-detta. Sia pur vero che lo spirito vendicativo di Musolino fosse in rapporto colla epilessia; non per questo i suoi atti di vendetta posson dirsi epilettici, e quindi non imputabili. Per dichiararli tali occorrerebbe che l'offensività loro si estrinsecasse nelle due forme meno evolute dell'aggressione collerica; e cioè o nella forma riflessa semplice, o in quella emotiva immediata. Ogni qual volta un individuo compie i suoi atti aggressivi senza impulsività, senza incoercibilità di tendenza, ma dopo una trasformazione evolutiva di codesta tendenza in volizione procrastinata e in azione deliberata, non si può parlare d'impulsività morbosa, nè di irresponsabilità penale.
   Nessun sentimento, invero, è più cosciente di quello della vendetta meditata, attesa, voluta; essa è quasi un sentimento intellettuale, perchè è fatta di calcolo e di studio. L'epilettico può meditare e freddamente preparare la sua vendetta; ma non di rado egli la compie col sussidio, per dir così, dello stato cerebrale che accompagna, precede o consegue l'accesso; e