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Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   La personalità psicologica. 103
   dominio di sè. In Corte di Assise notammo come egli spesso gestiva più coll'arto superiore sinistro che col destro. La sua fisonomia è, al paragone, assai più mobile della mano.
   L'esame del linguaggio articolato non ci dà a vedere alterazioni di sorta. Nessuna dislalia od amelia (falsa abitudine di linguaggio), nessun difetto che non appartenga al dialetto nativo : Musolino parla con regolare rapidità il dialetto calabrese, ma è capace di tradurre in italiano quasi sempre le parole e le frasi dialettali da noi non intese, come è capace di tradurre e comprendere quasi sempre tutti i discorsi fatti in lingua italiana. Qualche volta parla con enfasi, in tono oratorio, quando ad esempio espone i suoi principi morali o riferisce le parole dette a taluna delle sue vittime prima di tirare i colpi di fucile. In tono schiettamente declamatorio parlò Musolino in Corte di Assise il 17 aprile 1902; e perchè il gran pubblico bada sempre alle esteriorità appariscenti dei discorsi più che alla logica, e la folla è più facile alla persuasione che alla convinzione) così fu che quell'autodifesa, sia per il calore della dizione, sia per le metafore popolari on-d'era intessuta, valse quasi al bandito un trionfo oratorio. Fu per contro, meschina, incoerente, frammentaria la seconda, e definitiva autodifesa da lui pronunciata la mattina dell'li giugno, quando a fenor della legge gli fu concessa nuovamente la libera parola. Noi non fummo presenti, e però non sapremmo dire gran che di preciso circa il modo come il bandito esponesse e dicesse la sua impreparata apologia.
   Riguardo al linguaggio grafico Musolino non scrive molto, nè rapidamente, a causa della sua coltura inferiore. Nelle nostre prime visite, a richiesta scrisse ripetutamente le sue generalità e una volta i primi versi di una sua poesia. In questa occasione notammo che scriveva con lentezza e circospezione preoccupandosi di riuscir corretto; tuttavia egli com-