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Biografia di un bandito
Giuseppe Musolino di fronte alla psichiatria ed alla sociologia
E. Morselli - S. De Sanctis
Fratelli Treves Editori Milano, 1902, pagine 424
4.1 GIUSEPPE MUSOLINO.
samenti e pallori del volto) non sopravvenivano mai con spiccata rapidità; 2-° clie una volta sopravvenute, perduravano abbastanza a lungo; 3.° che si provocavano solamente con eccitazioni sensoriali eli rilevante intensità; 4-° che si provocavano anche, sebbene più leggermente, con eccitazioni psichiche, purché però ad'ogni prova se ne rinnovasse il contenuto; cosicché il riflesso non si aveva mai se si ripeteva la medesima eccitazione psichica, cioè se si suggeriva la stessa idea suggerita poco prima; 5.° in nessuna prova potemmo sorprendere differenze di intensità di reazioni vasali (della faccia) fra il lato destro e il sinistro.
Dicemmo già, parlando della circolazione, come non ci fu dato ottenere in Musolino dei pletismogrammi tanto dimostrativi da venir qui riprodotti e commentati- Pur non di meno i risultati di quella nostra ricerca, per quanto imperfetta, ci autorizzano a concludere:
1.° la curva volumetrica di Musolino (avambraccio destro) è sensibilissima a qualsiasi stimolo; 2.° essa cade rapidamente sotto l'ascissa, mantenendovisi piuttosto a lungo, quando si rivolga al soggetto una domanda e quando gli si ridesti un ricordo emozionante.
3. La forza muscolare di Musolino ci risulta nell'insieme ben proporzionata allo sviluppo della sua statura e del suo apparecchio muscolare: del resto, egli dovè fare più volte delle vere corse di resistenza durante la lunga latitanza, poiché non sempre gli bastò il solo nascondersi per isfuggire alla caccia della polizia. A noi però interessava esaminare sopratutto se esisteva differenza fra! i due lati del corpo, sia che iciò fosse l'espressione di un'asimmetria originaria di sviluppo (destrismo o mancinismo), sia che potesse stare in rapporto con una sopravvenuta causa patologica quale fu il trauma cranio-cerebrale di sinistra-